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Mondiali di rugby 2023

La Nuova Zelanda massacra l’Italia ai Mondiali di Rugby: sconfitta umiliante 96-17

Gli All Blacks si abbattono come uno tsunami sugli Azzurri, il parziale inflitto dopo un quarto d’ora è tremendo (42-0). Per l’Italia è già finita: eccezion fatta per le mete d’orgoglio di Capuozzo e Ioane, sarà sempre in balia degli avversari. Il 6 ottobre ultimo match con la Francia.
A cura di Maurizio De Santis
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Sconfitta durissima e umiliante per gli Azzurri contro gli All Blacks.
Sconfitta durissima e umiliante per gli Azzurri contro gli All Blacks.
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L'orgoglio, almeno quello, è salvo nonostante il punteggio impietoso di 96-17 con il quale la Nuova Zelanda (14 mete) batte l'Italia nel match della fase a gironi dei Mondiali di Rugby. Ipotizzare di superare il gruppo è stato un sogno bellissimo, trasformatosi in incubo nel match odierno. Il 6 ottobre c'è in calendario l'ultima sfida con la Francia, servirebbero un miracolo e una vittoria da missione impossibile per farsi coraggio e sperare di passare alla sequenza a eliminazione diretta.

È finita secondo le previsioni, forse anche peggio. E fa davvero male. La nota lieta? Difficile trovarne anche in virtù del crollo emotivo nel finale, quando gli All Blacks hanno dilagato infliggendo alla Nazionale una sconfitta mortificante. Prendono tutto quel che possono e affondano i colpi. Non hanno bisogno nemmeno di affannarsi troppo. Concedono poco o nulla. Forse qualcosa nel secondo tempo quando permettono all'Italia di alzare la testa: ci mette tutto quel che ha per non lasciarsi spazzare via dalla Nuova Zelanda.

All Blacks devstanti, la differenza di valori in campo è netta.
All Blacks devstanti, la differenza di valori in campo è netta.

Dura una decina di minuti la sfuriata orgogliosa degli Azzurri, poi gli avversari rimettono le cose a posto e si abbattono sulla Nazionale con un moto ondoso perpetuo, devastante, trascinando le buone intenzioni della selezione tricolore nella risacca come pezzo di legno.

Le vittorie contro Namibia e Uruguay avevano regalato un barlume di speranza, ma erano squadre di un'altra pasta rispetto ai colossi vestiti di nero. Non è solo questione di possanza ma di tecnica e di tradizione, di palla ovale che tengono tra le braccia oppure tra le dita con assoluta naturalezza. I loro schemi sono la trama di un disegno tattico mandato a memoria, di un'interpretazione del gioco che non ti lascia metri, fiato, tempo per ragionare. Forza e qualità, sono uno tsunami.

Provi a resistere ma per farlo non devi commettere errori. E l'Italia ne fa per colpe proprie e perché di fronte di ritrova una Nuova Zelanda incontenibile. La differenza dei valori in campo è nettamente sbilanciata in favore degli All Blacks, spinti anche dalla necessità di vincere a tutti i costi per risalire in classifica. Sulla carta non c'è storia, la prova del campo ne è la conferma.

Dopo un quarto d'ora il parziale in favore della Nuova Zelanda era già mortificante.
Dopo un quarto d'ora il parziale in favore della Nuova Zelanda era già mortificante.

A un certo punto la palla ‘scompare', gli All Blacks concedono nulla agli Azzurri completamente in balia della furia nera. È impossibile anche solo pensare di abbozzare una reazione dinanzi alla prova impressionante sfoderata sotto i loro occhi. L'equilibrio (si fa per dire) dura appena un quarto d'ora, fino a quando la Nuova Zelanda non decide che è il momento di fare sul serio e piazza un parziale terrificante di 42-0 e ben sette mete dei neri. L'Italia è già al tappeto, sa che la sua partita è praticamente finita lì e prende fiato andando a segno solo con un calcio di Allan.

Un lampo nel buio. In avvio di ripresa la Nazionale ha un sussulto, muove bene e rapidamente la palla, innesca Ange Capuozzo brevilineo che si trova sull'out di destra, scatta con tutta la rapidità che ha nelle gambe sfuggendo a una selva di avversari che lo braccano e con una mano schiaccia una splendida meta, la prima degli azzurri. Allan da posizione defilata va a segno e accorcia le distanze.

Ange Capuozzo salva l'orgoglio dell'Italia spingendosi a meta nella ripresa.
Ange Capuozzo salva l'orgoglio dell'Italia spingendosi a meta nella ripresa.

È solo una pia illusione, gli All Blacks non perdonano e al 60° sono addirittura sul 68-10 sfruttando l'ennesima disattenzione della difesa italiana che lascia l'ennesimo duello uno contro uno agli avversari: Coles vola sull'out di sinistra e realizza la decima meta di giornata, la terza della ripresa. Pochi minuti dopo Jordan prende l'ovale dopo un suo calcio e piazza la 12ª meta di giornata, la quinta della ripresa. McKenzie centra i pali e porta il punteggio su 82-10, passivo tra i più pesanti di sempre in un Mondiale. Ne arriveranno altre in serie e sarà devastante, umiliante.

Finirà con un guizzo di orgoglio dell'Italia: a tempo scaduto si rende protagonista di un'azione insistita e trova la meta con Ioane sulla corsia di destra, nei pressi della bandierina. L'arbitro si consulta con il TMO e concede la meta. Garbisi centra i pali e accorcia le distanze: 96-17, un massacro.

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