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Il sogno di Vanessa Ferrari si è avverato e ha portato con sé la nascita di una grande squadra

Dopo lunghi anni di dolori, attese e delusioni, Vanessa Ferrari a Tokyo riesce a realizzare il suo grande sogno, vincere una medaglia olimpica. Grazie a lei e al suo sogno, negli anni si è costruita una grande squadra.
A cura di Jvan Sica
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Aveva un sogno, Vanessa Ferrari. La maggior parte degli atleti ce l'ha. Un sogno che guida i loro passi giorno dopo giorno. Se parliamo di calciatori, il sogno è sollevare la Coppa di cui conoscerne il peso per Maradona era il paradiso in terra, ovvero la Coppa del Mondo, mentre per quasi tutti gli altri il grande sogno è vincere una medaglia olimpica. Riuscirci vuol dire dare un senso ai tre momenti in cui possiamo dividere il tempo.

Vincere una medaglia olimpica ripaga tutti i sacrifici fatti nel passato, tutto il sudore, le fatiche, i dolori, le fratture, le spaccature, gli strappi, le rinunce, le delusioni, le paure che un atleta ha vissuto con tutto se stesso, come se contasse solo quel traguardo finale. Vincere una medaglia olimpica ti da un posto nella tua disciplina nel presente, nell’hic et nunc che prediligiamo su tutto. Oggi diventi un atleta da vedere, da considerare, da intervistare, da seguire, anche da pagare ovviamente e per fortuna da amare. Infine vincere una medaglia olimpica vuol dire scrivere il tuo nome nel libro che verrà letto nel futuro, diventare un marchio, un brand di eccellenza sportiva, un nome e un cognome che significheranno per sempre elementi di valore, qualità, bellezza, forza, sportività e gloria.

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Se uno si ferma a pensare a tutto quello che può essere una medaglia olimpica, allora possono accadere due cose. Quelli che non ci riescono, non solo per loro debolezze fisiche o caratteriali ma quasi sempre perché gli altri sono più bravi o più forti, guardano al loro momento come a un momento scappato via troppo in fretta, in cui il destino, la sfortuna o il caso gli hanno detto di no.

Quelli che ci riescono invece danno un nuovo senso alla propria carriera, capendo pienamente quello che hanno vissuto fino a quel momento. A Rio de Janeiro questo percorso è stato ben visibile con Tania Cagnotto. Dopo anni e anni di tentativi e delusioni tremende, arrivano addirittura due medaglie e la serenità di poter diventare moglie, madre, cercare di rientrare in gara ma anche di fermarsi definitivamente. Tokyo 2020 invece ci ha dato la possibilità di vedere esaudito il sogno di Vanessa Ferrari e siamo stati tutti entusiasti che anche il suo lunghissimo cammino si sia finalmente concluso con la gloria olimpica.

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Come Tania, anche Vanessa poi ha avuto due effetti molto importanti sulla sua disciplina e questo per l’intero movimento sportivo di un Paese è straordinario. Quando Tania lottava e vinceva era praticamente da sola a quel livello stellare. Le bambine e i bambini di allora hanno visto, hanno sognato con lei, hanno anche pianto con lei. Non li conoscevamo, ma adesso si. Si chiamano Lorenzo Marsaglia, Giovanni Tocci, Elena Bertocchi e Chiara Pellacani, atleti che alle Olimpiadi oggi ci stanno e che potranno anche pensare di andare oltre le buone posizioni raggiunte a Tokyo.

Il percorso di Vanessa invece ha portato con sé atlete come Alice e Asia d’Amato, Martina Maggio, Elisa Iorio, Giorgia Villa, Lara Mori, una squadra incredibile che è riuscita ad arrivare quarta alle Olimpiadi di Tokyo. Non c’erano tutte in Giappone, perché infortunate, ma tutti hanno capito che la Ginnastica italiana ha fatto uno step decisivo e possiamo lottare con le grandi squadre. Questo risultato non era possibile senza il sogno di Vanessa Ferrari. E ora che il sogno si è avverato? Ora che Vanessa è l'argento olimpico in carica nel corpo libero? Lei ha dichiarato di voler continuare, Parigi 2024 è cosi vicina. E poi si sa, c’è sempre un nuovo sogno da sognare.

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