Il fratello di Tortu squalificato per il caso spionaggio ai danni di Jacobs: fermato per tre anni

Il Tribunale Federale della Fidal ha messo un punto alla storia che ha stravolto il mondo dell'atletica azzurra. Giacomo Tortu, ex velocista e fratello di Filippo, è stato squalificato per tre anni per le vicende legate allo spionaggio illegale ai danni di Marcell Jacobs. L'uomo era stato indagato perché tra il 202 e il 2021 aveva pagato un hacker per spiare la medaglia d'oro olimpica al fine di trovare conferme riguardo ad un sospetto uso di doping.
Dopo quasi un anno si è concluso il caso con una squalifica e un'inibizione per Giacomo Tortu che non potrà neanche accedere ai campi di allenamento e di gara per tutta la durata della sanzione, anche se la Procura aveva chiesto addirittura la radiazione. Nel dispositivo è stato escluso ogni coinvolgimento del fratello Filippo.

Tre anni di squalifica per Giacomo Tortu
L'uomo era stato indagato di aver chiesto all'ex poliziotto Carmine Gallo di ricavare informazioni sulle analisi del sangue di Jacobs per scoprire un presunto uso di doping, oltre a intercettare telefonate e conversazioni scritte tra il velocista e il suo staff per verificare se le prestazioni fossero solo frutto di allenamenti e talento. Credeva che dietro si nascondesse l'uso di sostanze illegali, ma la vicenda non aveva mai toccato suo fratello Filippo Tortu che si era sempre dichiarato estraneo ai fatti.
Dopo la dovuta inchiesta Giacomo è stato squalificato per tre anni "per violazione del rispetto e all’osservanza delle norme statutarie e regolamentari federali, nel rispetto dei principi di lealtà, probità, correttezza sportiva e disciplina che costituiscono i principi fondamentali dello sport e per aver commesso l’illecito per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per assicurare a sé o ad altri un vantaggio". Adesso l'ex atleta non potrà ricoprire nessun ruolo societario, svolgere attività federali e neanche accedere ai campi di allenamento e di gara per tutta la durata della sanzione.