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Il dramma del capitano del Galles di rugby, demenza a soli 41 anni: “Il mio mondo cade a pezzi”

Ryan Jones ha raccontato il dramma che sta vivendo: “Le persone a me vicine notavano dei cambiamenti in me. Mi è stata diagnosticata la depressione”. Ma era un sintomo della demenza.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il rugby mondiale, ma anche tutto lo sport britannico, si sta stringendo in queste ore attorno a Ryan Jones, ex capitano del Galles cui è stata diagnostica una demenza ad esordio precoce ad appena 41 anni di età. Jones è un'istituzione in patria, avendo vinto per tre volte il Grande Slam nel Sei Nazioni (ovvero chiudendo il torneo con sole vittorie) nel 2005  e poi come capitano nel 2008 e nel 2012. Un leader, un uomo di battaglia e fairplay, un campione riconosciuto e rispettato in tutto l'universo della palla ovale.

Il rugbista ha svelato la sua condizione in una straziante intervista al Times: "Sento che il mio mondo sta andando in pezzi. E ho davvero paura. Perché ho tre figli e tre figliastri e voglio essere un papà fantastico. Ho vissuto 15 anni della mia vita come un supereroe e non lo sono. Non so cosa mi riserverà il futuro".

Ryan Jones nello scorso febbraio con un'onorificenza
Ryan Jones nello scorso febbraio con un'onorificenza

Le parole di Jones sono drammatiche, capisce che la realtà a lui finora conosciuta gli sta lentamente scivolando via: "Vorrei solo condurre una vita felice, sana e normale, ma sento che mi è stata portata via e non c'è niente che io possa fare. Non posso allenarmi più, non posso fare l'arbitro, non so più quali siano le regole del gioco".

Jones, che ha totalizzato 75 presenze col Galles, di cui 33 da capitano, ha ricevuto la diagnosi di probabile encefalopatia traumatica cronica (CTE) a dicembre, quando gli è stato detto che era uno dei casi peggiori che gli specialisti avessero visto: "Le persone a me vicine notavano dei cambiamenti in me. Mi è stata diagnosticata la depressione e ho iniziato a rendermi conto che alcune delle mie funzioni cognitive non erano eccezionali. Ho cominciato a vedere che la mia memoria a breve termine non era buona. Stavo dimenticando le cose".

Jones in azione, un guerriero: si è ritirato nel 2015 per ricorrenti problemi a una spalla
Jones in azione, un guerriero: si è ritirato nel 2015 per ricorrenti problemi a una spalla

A quel punto è emerso che la depressione era un sintomo della demenza: una vera mazzata per un atleta ed un uomo ancora giovane. Jones, che qualche mese fa ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di Performance Director nella Federazione di rugby gallese, ha raccontato tutta la sua angoscia: "Mi terrorizza perché non so se tra due anni saremo seduti qui e se questi episodi durano una settimana, due settimane o se sono permanenti. Questa è la paura, questo è quello che non riesco a scrollarmi di dosso. Non so come rallentarlo, farlo smettere, cosa fare".

L'ex capitano del Galles ritiene che il rugby stia "camminando a capofitto con gli occhi chiusi in una situazione catastrofica" ed in effetti i dati dicono che il numero di ex giocatori cui è stata diagnosticata una demenza a esordio precoce potrebbe arrivare fino a 200. Forse se potesse tornare indietro… "Ero un bambino che sognava di giocare per il Galles. Sono riuscito a vivere quel sogno. Ho capitanato il Galles più volte di chiunque altro fino a quando non è arrivato Warburton e per nulla lo avrei cambiato. In quel momento è stato fantastico, ma oggi lo cambierei in base alla mia esperienza attuale".

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