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Furlani come Sinner, l’Italia ha un altro campione: “Il problema è il colore della mia pelle? Ma dai…”

Mattia Furlani è un altro orgoglio italiano nello sport, sulle orme di Jannik Sinner. Il 19enne laziale è predestinato a fare la storia del salto in lungo per tanti anni, con buona pace di alcuni idioti che lo hanno insultato per il colore della pelle: “Sono nato in Italia, pago le tasse in Italia, mangio italiano, parlo tre lingue: italiano, romano e reatino”.
A cura di Paolo Fiorenza
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No, non ci si può sbagliare. Nel vedere il 19enne Mattia Furlani saltare leggero come un refolo di vento e vincere la medaglia d'argento nel lungo agli ultimi Mondiali indoor di atletica a Glasgow si ha la stessa identica sensazione che generava Jannik Sinner alla sua età: quella di trovarsi di fronte a un predestinato che darà all'Italia tante gioie per parecchi anni. E se Jannik è destinato al numero uno della classifica mondiale del tennis, Mattia metterà in bacheca molte medaglie del metallo più prezioso nel salto in lungo. Purtroppo c'è chi ancora – sui social, talora pattumiera di anime perse – non ha perso l'occasione per commenti orribili sul colore della pelle di Furlani, che sicuramente è più italiano di loro, per come pensa, parla e vive.

"È incredibile parlare ancora di multiculturalità nel 2024 – spiega un po' avvilito il ragazzo di Marino, figlio dell'altista Marcello Furlani e della velocista senegalese Khaty Seck – Sono nato in Italia, pago le tasse in Italia, mangio italiano, parlo tre lingue: italiano, romano e reatino. Il problema è il colore della mia pelle? Ma dai…".

Mattia Furlani si gode la sua medaglia d'argento ai Mondiali indoor di Glasgow
Mattia Furlani si gode la sua medaglia d'argento ai Mondiali indoor di Glasgow

Furlani racconta il rapporto molto saldo che lo lega a Gianmarco Tamberi, leader della squadra azzurra di atletica leggera: "Il messaggio che mi ha fatto più piacere dopo l'argento mondiale è stato il suo: bravo Matty è solo l'inizio, mi ha scritto. Gimbo è tanto, per me. Ho iniziato con il salto in alto, mia sorella Erika era nel gruppo azzurro con lui. Sono cresciuto guardando Gimbo saltare e vincere, lo consideravo un dio".

Mattia sa di essere sempre più vicino al più forte nel salto in lungo, il greco Miltiadis Tentoglou, oro a Glasgow e dominatore della disciplina da tempo: "A 19 anni ci sta anche di prendere un argento mondiale. Spero di aver aperto un ciclo – spiega al Corriere della Sera – Sono giovane: ora mi serve acquisire esperienza e irrobustirmi fisicamente. Prendere un mental coach? Sono sempre stato il mental coach di me stesso, per ora mi basto io. Sono convinto che dai problemi si debba uscire da soli".

Mattia con mamma Khaty, ex velocista e sua allenatrice
Mattia con mamma Khaty, ex velocista e sua allenatrice

Il 19enne di Marino si apre poi sul privato e sul futuro, in cui vede tanta argenteria: "Mi muovo in autobus, vado a trovare Giulia, la mia ragazza, a Roma nel weekend. È romanista sfegatata come me (a proposito, grazie alla AS Roma per la storia su Instagram con cui ha festeggiato il mio argento), andiamo allo stadio, a giocare a bowling o in giro a piedi per Roma, la città più bella del mondo. Anch'io sono alla ricerca della felicità, che per me è rimanere al top del mio sport e inseguire tutte le medaglie, sempre insieme a mamma (che è anche sua allenatrice, ndr). Dov'è la medaglia mondiale? A casa, a Rieti, in una bacheca. Ho la sensazione che presto me ne servirà una più grande…".

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