Fabio Basile: “Quando vinci sono tutti con te, ti chiamano a Ballando con le stelle. Poi resti solo”

Fabio Basile ha 30 anni e non gareggia sul tatami da più di due anni, ma non si è mica ritirato dal judo, anzi ci sta dando dentro con gli allenamenti per tornare quel che era e zittire chi lo ha dato per finito, lui che ha scritto una pagina memorabile dello sport italiano vincendo la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Fu quello il 200° oro olimpico della storia per l'Italia, ottenuto superando con un ippon il sudcoreano An Ba-ul in soli 84 secondi. La verità è che il judoka torinese ha avuto problemi fisici importanti: "Sono stato bloccato dagli infortuni e mi sono dovuto operare ma non ho mollato, sono ancora in attività, mi alleno come sempre. Quello a cui non ti abitui mai è la frustrazione di non esserci, di vedere vincere altri atleti, magari non del tuo livello". Basile ha toccato con mano cosa succede quando i riflettori si spengono: "Appena ci sono delle difficoltà resti solo".
Cosa è successo a Fabio Basile: "Ho rischiato grosso, per i medici potevo restare tetraplegico"
Fabio racconta come e quando sono iniziati i suoi problemi: "A Tokyo, nel 2021. Sentivo che il braccio destro non era a posto ma non ci facevo caso. Nei mesi successivi ho continuato a combattere, pensavo di avere uno strappo muscolare, ho addirittura vinto una medaglia al Grand Prix di Linz. Però il dolore aumentava, avvertivo delle scariche elettriche appena prendevo una botta al collo. Un giorno, era il 2023, la mia fidanzata Nika mi dice: ‘Fabio quel braccio non mi piace, sembra essersi rimpicciolito'. La risonanza al collo è stata un disastro: due vertebre cervicali messe male e le relative ernie espulse spingevano sul midollo, i nervi danneggiati… Allenandomi su quel dolore ho rischiato grosso, per i medici potevo restare tetraplegico. Dovevo operarmi alla svelta".

L'amarezza del judoka: "Quando vinci sono tutti accanto a te, nelle difficoltà resti solo"
Basile adesso ha ripreso a pieno ritmi gli allenamenti, come testimonia sui propri social, con motivazioni fortissime: "Trovo la forza nella voglia di far ricredere quelli che mi hanno scaricato. Quando vinci nello sport sono tutti accanto a te, ti chiamano a ‘Ballando con le stelle', al ‘Grande Fratello'… Appena ci sono delle difficoltà invece resti solo. E questa alla fine diventa benzina per il mio motore. Ho dentro un fuoco che arde, a 30 anni mi alleno più di un ventenne. Quelle luci voglio farle riaccendere. Stavo decidendo di smettere, invece a novembre se tutto va bene si ricomincia con l'attività internazionale: categoria 73 kg".
Obiettivo Los Angeles 2028 per Fabio: "Se vinco devono fare una serie su di me…"
Un campione come Basile non può che puntare al massimo, ovvero le Olimpiadi di Los Angeles del 2028: "La strada per qualificarsi è lunga – spiega alla ‘Gazzetta dello Sport' – ma andare all'Olimpiade conta meno rispetto alla voglia di risalire sul tatami, divertirmi e far capire alla gente che io ci sono ancora. Poi se vinco un Mondiale o un'Olimpiade deve chiamarmi Netflix e fare una serie perché sarebbe una storia pazzesca…".