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De Giorgi svela la telefonata di Lavia prima della finale Mondiale: “Io potevo anche stare zitto”

Il tecnico dell’Italvolley maschile ha vinto 5 Mondiali: 3 da giocatore, 2 da allenatore. In diretta tv scherza e resta umile: “Io leggenda? Lasciamo stare…”. Poi fa un passo indietro ed elogia la squadra.
A cura di Maurizio De Santis
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Ferdinando "Fefè" De Giorgi ha raccontato cosa è successo nell'immediata vigilia della finale Mondiale che l'Italvolley avrebbe poi giocato e vinto battendo la Bulgaria. Il coach della Nazionale ha svelato in tv la telefonata fatta da Daniele Lavia alla squadra in occasione dell'ultima riunione tecnica. "Mi ha chiamato per chiedermi: posso fare un saluto alla squadra?". Lo schiacciatore trentino era in collegamento dallo studio Rai, dove ha seguito il match valso il trionfo iridato: un brutto infortunio capitatogli a fine agosto gli ha negato la possibilità di essere lì, assieme ai compagni. Ma c'è stato ugualmente, considerato l'attaccamento mostratogli dal gruppo: Giannelli ha mostrato la sua maglia, Anzani gli ha dedicato la medaglia d'oro. Poi ci sono le parole dell'allenatore che hanno confermato tutto l'affetto nei suoi confronti. "Daniele è sempre stato nei nostri pensieri – ha aggiunto De Giorgi -. E devo dire che, quando ci ha parlato prima della partita, ci ha dato davvero una bella carica. Io potevo anche stare zitto".

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De Giorgi in tv: "Io leggenda? Lasciamo stare finché ci siamo…"

Tre Mondiali conquistati da giocatore, due da ct. A vedere il palmares di De Giorgi in Nazionale si ha l'esatta dimensione di cosa abbia rappresentato e rappresenti anche oggi la sua esperienza nella pallavolo italiana. Ai cinque successi iridati si aggiungono anche due ori e altrettanti argenti agli Europei, oltre a quelli in Nations League e in Coppa del Mondo. Dopo 3 anni la sua Italia può di nuovo alzare il trofeo più ambito: a quello femminile ottenuto dalle ragazze di Julio Velasco (che avevano eccelso anche alle Olimpiadi) si è aggiunto quello maschile. Chapeau. Ma Fefé resta umile e quando il giornalista lo definisce leggenda lui si schermisce: "Io leggenda? Lasciamo stare le leggende fino a che siamo… Sono distrutto perché è stata una estate lunga. E vincere due Mondiali consecutivi non è facile…".

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L'elogio del gruppo: "Ragazzi speciali, stupendi perché si sono aiutati"

De Giorgi tiene tra le braccia la coppa come fosse un neonato. La coccola e la riempie di baci. Non si prende la scena. Anzi, fa un passo indietro e sposta le luci dei riflettori sui suoi "ragazzi speciali. La felicità di vedere e lavorare con loro è unica". E spiega ancora una volta quanto sia importante avere un gruppo compatto. "Dalla partita con l'Ucraina è stata un crescendo. Sono stati stupendi perché si sono aiutati, la capacità di includere le persone e aiutarle si sono viste".

Umiltà e spirito di sacrificio sono stati il companatico che ha nutrito l'Italia e l'ha portata fin lassù, sul tetto del mondo. "Hanno accettato e affrontato tante cose per migliorare e cercare di raggiungere un certo livello, sapevamo che solo così avremmo potuto colmare il divario da Polonia e Francia. Sono stati stupendi e sono veramente felice di averli visti giocare così".

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