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Cos’è il Runit, il nuovo sport che nessun medico approva: “Rischio di lesioni gravi elevato”

Il Runit è un nuovo sport di contatto nato in Australia e che si sta diffondendo in giro per il mondo: due atleti corrono l’uno contro l’altro e si scontrano per abbattersi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Diciamo che non se ne sentiva la mancanza, eppure qualche ‘genio' ha inventato un nuovo sport, che qualcuno ha già definito "il più feroce sport di collisione al mondo", ma anche "il più stupido del mondo". E non ci vuole molto a capire il perché, vedendo le immagini che mostrano lo svolgersi degli scontri frontali – di questo si tratta – tra due energumeni che corrono l'uno contro l'altro.

Cos'è il Runit: due atleti corrono l'uno contro l'altro e si scontrano per abbattersi

Il Runit è un nuovo sport di contatto nato in Australia e che si sta diffondendo in giro per il mondo, con eventi previsti in Nuova Zelanda, Stati Uniti, Arabia Saudita e Inghilterra nel 2025.  Si svolge su un "campo di battaglia" rettangolare di 20 metri di lunghezza per 4 metri di larghezza. Due atleti si affrontano lungo questa striscia: un corridore, che ha una palla di rugby in mano, e un placcatore. L'obiettivo è "dominare la collisione". La vittoria va a chi riesce a prevalere nell'impatto, generalmente facendo cadere o spingendo indietro l'avversario.

Quando l'arbitro dà il via libera, i due atleti corrono l'uno verso l'altro a tutta velocità lungo il campo. Il contatto avviene al centro e il vincitore è determinato dalla forza e dall'esito dell’impatto, che non necessariamente deve mettere KO l'avversario. Il contatto tra i contendenti deve obbedire ad alcune regole: sono vietati i placcaggi sotto la vita o sopra le spalle per ridurre il rischio di infortuni gravi. L'enfasi è sul "dominare il contatto" con colpi puliti e potenti.

I rischi enormi per la salute degli atleti

E tuttavia si capisce bene come scontrarsi frontalmente con l'obiettivo unico di prevalere fisicamente sull'avversario non sia esattamente un toccasana per il proprio corpo, ma soprattutto per la propria testa, che deve assorbire un urto violentissimo. E altrettanto ovviamente nessun medico che abbia pronunciato il Giuramento di Ippocrate potrebbe mai approvare uno sport del genere.

La neuroscienziata Helen Murray ha dichiarato al ‘New Zealand Herald': "Dal punto di vista della CTE (l'Encefalopatia Traumatica Cronica, una malattia neurodegenerativa progressiva associata a ripetuti traumi cranici, tipica dei rugbisti, ndr), sappiamo che l'esposizione a ripetuti eventi di accelerazione della testa è il principale fattore di rischio per la patologia CTE. Pertanto trovare soluzioni per ridurre questi impatti negli sport di contatto è una priorità per la sicurezza dei giocatori. Sembra che non ci sia alcun tentativo di mitigare gli eventi di accelerazione della testa in questa attività. Il rischio di lesioni gravi è elevato, data l'intenzione di collisione, quindi non lo approvo".

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