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Corre la maratona spingendo la madre malata di sclerosi multipla: “Il mio giorno più bello”

Dalle strade di Barcellona una storia straordinaria: Eric Domingo Roldán ha portato a termine la maratona per le strade della città catalana spingendo la sedia a rotelle della madre, affetta da sclerosi multipla. Il 28enne ha commentato così sui social la sua impresa: “Non ho parole. Probabilmente è il giorno più bello della mia vita. Avevamo un sogno e l’abbiamo raggiunto”.
A cura di Vito Lamorte
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La maratona de Barcelona ha avuto più di 15.000 partecipanti ma, se la storia dirà che a tagliare per primo il traguardo è stato il keniano Samuel Gospei seguito dall'etiope Tadu Teshome, il vincitore assoluto è stato Eric Domingo Roldán. Questo atleta di 28 anni si è preso gli applausi per le strade della città catalana perché ha portato a termine la corsa spingendo la sedia a rotelle della madre, Sílvia Roldán, affetta da sclerosi multipla. I due hanno corso per 42 chilometri e 195 metri concludendo la gara in 2 ore 53 minuti e 28 secondi, un risultato brillante anche se avesse gareggiato da solo.

Quella di Eric non è solo una sfida personale visto che da cinque anni partecipano con la madre alle competizioni per far sentire più forte la loro voce e per accendere ancora di più i riflettori sulla sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Roldan e sua madre cercano di portare un messaggio di speranza e raccogliere donazioni per la Fondazione spagnola sclerosi multipla, di modo che la ricerca possa fare dei passi avanti per mantenere una buona qualità della vita a chi viene colpito da questo male imprevedibile. Per questo ha aperto una campagna di microdonazioni sulla piattaforma migranodearena.org, alla quale è ancora possibile partecipare; e il tetto fissato era quello di raccogliere 3.000 euro, ma a di quattro giorni dalla fine dell'iniziativa tutto indica che quella cifra verrà superata.

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Roldan è un atleta dilettante che gira il mondo per le sue gare e ha raccontato in che modo affronta le sue sfide grazie all'insegnamento della madre: "Una delle milioni di cose che ho imparato da mia madre è che se vuoi qualcosa devi combattere per averla, non sai se avrai una seconda possibilità, devi andare e basta. Se te la senti devi prenderti ogni rischio e accettare le conseguenze, perché si vive una sola volta. Così è fatta mia madre e sono orgoglioso di avere il suo Dna".

Eric non ha corso da solo ma era accompagnato dai suoi amici di un noto marchio sportivo: alcuni sono stati al suo fianco dall'inizio alla fine, altri si sono alternati come guardie del corpo nelle diverse fasi della gara. Lui e sua madre non sono rimasti mai soli e hanno sono stati i più applauditi per le strade della città.

Eric ha fatto un tempo straordinario battendo il record di Guinness in questa categoria e da lunedì è tornato a lavorare come esperto di marketing digitale per un'azienda di moda e accessori ma ha portato a termine la sua sua sfida ed è felicissimo di quello che ha fatto: "Non ho parole. Probabilmente è il giorno più bello della mia vita. Avevamo un sogno e l’abbiamo raggiunto". 

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