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Olimpiadi Tokyo 2020

Chi è Arianna Errigo, la fiorettista italiana a Tokyo che punta all’oro olimpico nella scherma

Arianna Errigo è da sempre il genio della scherma italiana, iniziando a vincere fin da giovanissima ed entrando nel Dream Team del fioretto femminile insieme a Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e Margherita Granbassi. Vince tanto, riesce ad arrivare all’argento olimpico nell’individuale a Londra 2012, ma a Rio de Janeiro 2016 cambia tutto. Esce agli ottavi e riparte dalla sciabola. Oggi però Arianna è concentrata su un solo obiettivo, raggiungere l’oro e sedersi al tavolo della più grandi.
A cura di Jvan Sica
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Arianna Errigo fin da ragazzina è stata considerata il genietto della scherma italiana, colei che avrebbe preso il testimone dalle grandi atlete degli anni ’90 e inizio 2000, come Trillini e Vezzali e avrebbe portato il nostro fioretto in un’altra dimensione, ancora più fisica ma allo stesso tempo debordante di talento tecnico e inventiva schermistica.

L'esordio di Arianna Errigo e l'ingresso nel Dream Team

Nel 2004, a soli 16 anni, vince i Mondiali cadetti, per poi ripetersi subito anche ai Mondiali giovanili di Poznań. Arriva molto presto in “prima squadra”, in quello che è il Dream Team della scherma e non fa calare il livello, anzi innesta gioventù e sfrontatezza in un gruppo che vince senza soluzione di continuità. Con Arianna continua a farlo già dalla prima occasione, i Mondiali di Antalia nel 2009, con la squadra formata da Arianna insieme a Elisa Di Francisca, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali.

Si ripeteranno in squadra l’anno successivo, con Arianna che vince l’argento individuale, mentre a Catania arriva la prima delusione. La Errigo nell’individuale perde subito contro la francese Virginie Ujlaky, mentre le compagne di squadra Vezzali e Di Francisca si piazzano al primo e al secondo posto. Nella prova a squadra si palesa l’avversario che tante volte toglierà gioie da quel momento in avanti alla squadra che non aveva avuto rivali fino a quel momento, la Russia, che toglie l’oro al nostro Dream Team nel mondiale casalingo.

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La medaglia d'argento alle Olimpiadi di Londra

Si pensava che per Arianna e le nostre fiorettiste fosse solo un colpo a vuoto, anche perché l’evento importante ci sarebbe stato l’anno successivo con le Olimpiadi Londra 2012. Sarà proprio così, perché nell’individuale olimpico piazziamo tre atlete ai primi tre posti del podio. Arianna Errigo inizia la sua avventura olimpica annientando per 15-4 la venezuelana Johana Fuenmayor, poi fa una nuova prova di forza contro la russa Kamilla Gafurzianova, battendola 15-7 e ai quarti di finale deve tirare fuori tutte le sue qualità per battere l’americana Lee Kiefer per 15-10. In semifinale una sorta di redde rationem generazionale in casa italiana, tra la giovane rampante Errigo e la supercampionessa Valentina Vezzali. Riesce a farcela proprio Arianna, in uno scontro epocale per qualità e classe fiorettistica.

Forse le emozioni e le tensioni della semifinale pesano nell’altro scontro fratricida che c’è in finale, contro Elisa Di Francisca. Si arriva punto a punto e la jesina riesce a farcela con il punteggio di 12-11. Errigo è d’argento ma ha dimostrato di poter diventare in pochissimo tempo il riferimento principale del fioretto italiano. Le prime tre del podio individuale riversano tutta la loro forza nella gara a squadra che viene letteralmente dominata, lasciando la Gran Bretagna a 11 stoccate, la Francia a 22 e la Russia che le aveva battute l’anno prima ai Mondiali a 31. Arianna Errigo lascia Londra con la serenità di chi ha fatto il suo dovere.

La vittoria ai Mondiali di Budapest

Sulla scia delle Olimpiadi l’anno successivo, ai Mondiali di Budapest, Arianna Errigo è una furia e vince la gara individuale, superando le russe più forti, Larisa Korobeynikova e Inna Deriglazova, doppiando il titolo mondiale nel 2014 a Kazan, battendo Vezzali e Batini tra semifinale e finale. Ai Mondiali di Mosca 2015 non riesce nel tris consecutivo, perdendo in semifinale proprio da Deriglazova, ma in squadre si rifà battendo le russe in casa.

Il tonfo a Rio 2016: eliminata agli ottavi

Arriva la sua seconda Olimpiade e la strada che per Arianna Errigo sembrava completamente in discesa e piena di luci a colorarne la carriera si interrompe. Arianna arriva a Rio de Janeiro da fresca campionessa d’Europa e numero 1 del ranking mondiale ma perde agli ottavi di finale contro la canadese Eleanor Harvey, che letteralmente non credeva a quello che aveva fatto. Inizia in Arianna la voglia di non seguire le stesse strade, quelle tracciate da compagne di squadra incredibilmente vincenti. Prova spesso la sciabola, partecipa anche a diversi campionati italiani in questa disciplina e cerca in tutti i modi di arrivare alle grandi competizioni in entrambe le armi.

La scelta di gareggiare con fioretto e sciabola

Vuole qualcosa che la identifichi e non semplicemente ne faccia un tassello di una storia secolare che negli ultimi decenni ha visto il fioretto femminile italiano dominare il mondo. In realtà la scelta di tirare in due armi diverse fa parte di una tradizione ancora più antica, soprattutto italiana, basti pensare ai più grandi di questo sport, Edoardo Mangiarotti che vinse ori olimpici nella spada e nel fioretto e Nedo Nadi, il quale era competitivo in tre armi diverse. Tra le donne, che alle Olimpiadi potevano partecipare solo alla gara di fioretto fino al 1996, c'è solo un altro caso italiano, Margherita Zalaffi, capace di vincere l’argento nel fioretto a squadre a Seoul 1988 e a Barcellona 1992 e poi l’argento nella spada a squadre ad Atlanta 1996. Inoltre Arianna Errigo riesce subito a sfidare le grandi della sciabola. Nella prova di Coppa del Mondo di Cancun viene battuta solo dalla grande campionessa ucraina Olga Kharlan in finale.

Le polemiche con la Federazione prima delle Olimpiadi di Tokyo

Da quel momento, in contrasto con il suo mondo e la Federazione italiana inizia una diatriba anche sciocca perché la Nazionale la convoca solo per il fioretto, mentre lei avrebbe il diritto e vuole essere convocata nei grandi tornei anche per la sciabola. Sono due idee di scherma molto diverse, in tutto, e si arriva anche a un ricorso al Tribunale di arbitrato sportivo di Losanna, che però si dichiara incompetente in materia (la non convocazione di Arianna nella sciabola per la gara di Coppa del Mondo di Seoul).

Dopo essersi sposata con il fiorettista Luca Simocelli e aver discusso ancora con la Federazione che non le ha permesso di qualificarsi nella doppia arma per Tokyo, oggi Arianna Errigo sembra molto più serena, decisa e con un obiettivo preciso. A lei manca l’oro olimpico, lo dovrà cercare nel fioretto e dovrà aiutare la squadra a ritornare il team di punta della scherma mondiale. Oggi Arianna ha solo questo in testa ed a Tokyo per dimostrarlo.

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