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Djokovic sulla rivalità tra Sinner e Alcaraz: “C’è anche Zverev, non dimentichiamolo”

Il tennista serbo è a Ginevra per il torneo Atp 250, vuole verificare come sta prima del Roland Garros. Gli chiedono di Jannik e dello spagnolo: “Ora sono i leader del nostro sport”.
A cura di Maurizio De Santis
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La rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz monopolizzerà il tennis mondiale? Novak Djokovic risponde alla riflessione che gli viene posta in conferenza stampa a Ginevra con la sincerità che lo contraddistingue. Gli chiedono se ha visto la finale di Roma vinta dallo spagnolo, che impressione ne ha ricavato, se davvero l'alto-atesino e lo spagnolo saranno i protagonisti assoluti nei prossimi anni. E lui ha sorpreso tutti facendo un terzo nome. "C'è anche Alexander Zverev… non dimentichiamolo" ha ammesso il campione serbo citando anche il nome del tennista, possibile competitor per arrivare lassù, in cima alla vetta di numero uno al mondo.

Non solo Sinner-Alcaraz, Djokovic cita Zverev

Il tedesco è reduce dagli Internazionali nella Capitale dai quali è stato eliminato in seguito alla sconfitta contro Lorenzo Musetti. La sua ultima immagine è l'espressione contrariata per "le palline di m…a con le quali non si possono fare vincenti". Per adesso resta terzo nel ranking, il palcoscenico del Roland Garros gli servirà anche per provare a intaccare il dualismo delle prime posizioni.

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"Ho visto la fine del primo set, solo quei pochi game – ha spiegato Djokovic -. Credo che abbiano giocato ad alto livello. Ora sono i leader del nostro sport, la loro rivalità è attualmente la più grande ed è un bene per il tennis avere nuovi giovani giocatori. Sono contento che sia così. È stato bello vederli competere. Alcaraz ha lottato fino a vincere il primo set, Sinner ha ceduto un po' all'inizio del secondo".

Poi è arrivata anche la considerazione sul tedesco. "Negli ultimi 20 anni c'è stato molto entusiasmo intorno ai Big 4. Ma voglio dire che c'è anche Zverev, non dimentichiamolo". 

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Il serbo a Ginevra in previsione del Roland Garros

Cosa ci fa Djokovic ai nastri di partenza di un torneo Atp 250? Quando gli chiedono perché è lì, in una competizione non certo all'altezza del suo rango, sorride e dà una spiegazione perfetta: in buona sostanza, gli occorrono un po' di sparring partner veri, da clima partita. Gli serve per capire a che punto è il suo fisico, come sta, se può davvero ancora ambire a essere protagonista. Il prossimo appuntamento è il Roland Garros, la tappa in Svizzera gli offre l'opportunità di mettersi alla prova.

Ecco perché il suo nome figura in tabellone. "Spero di giocare più di una partita qui – le parole in conferenza con le quali richiama le eliminazioni premature a Monte Carlo e a Madrid – e migliorare la mia forma prima del mio obiettivo principale che è il Roland Garros. Devo migliorare e alzare il mio livello rispetto all'ultimo mese e mezzo".

Chi sarà il nuovo allenatore, ha trovato una soluzione

Quanto al nuovo allenatore, ce ne sarà uno nuovo. Per adesso ha trovato la soluzione migliore: "Al momento non sto cercando un coach. Non credo ci sia bisogno di affrettare le cose, mi sento a mio agio con le persone che mi circondano. Ho Dušan Vemić, sarà con me a Ginevra e al Roland Garros, e Boris Bošnjaković è qui come analista e assistente allenatore. Poi vedremo".

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