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La reazione di Adani all’esonero di Allegri: una foto che aspettava di pubblicare da tanto tempo

L’ex calciatore, oggi opinionista tv, ha condiviso sui social un’immagine eloquente. Lo ha fatto poco dopo il comunicato ufficiale della Juventus, è la chiusura di un cerchio.
A cura di Maurizio De Santis
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Father time. Padre tempo. È l'espressione che Daniele Adani ha utilizzato poco dopo la comunicazione ufficiale della Juventus sull'esonero di Massimiliano Allegri. L'ex calciatore, oggi opinionista tv in Rai, è accomodato in poltrona e guarda una foto iconica, che aspettava di pubblicare da un po'. E l'orologio che fa da sfondo al bozzetto che ha tra le mani non ha bisogno di altre parole, non c'è alcun significato da svelare. È tutto chiaro.

Lo scatto condiviso sui social attraverso una storia di Instagram ha una grande carica emotiva: chiude un cerchio, è la fine di un percorso di ragionamenti critici nei confronti dell'allenatore e della sua interpretazione di gioco; è l'epilogo di una vicenda iniziata in occasione di quel collegamento nello studio di Sky dove ci fu un confronto molto aspro con l'ex tecnico bianconero che mal tollerò le obiezioni dell'ex giocatore sull'identità tattica data alla squadra.

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Le conseguenze di quel botta e risposta che divenne alterco portarono all'allontanamento dal network satellitare di Adani che, con coerenza, ha sempre continuato a sostenere la propria visione di calcio, l'idea secondo cui un grande club come quello bianconero aveva (e ha) bisogno di un profilo differente, la convinzione che una proposta diversa è possibile, la sensazione che una mentalità e un approccio vincente siano (e debbano essere) altro rispetto a un'interpretazione monocorde, scontata, legata solo all'episodio e allo spunto individuale più che alla coralità del gioco, la determinazione che si può battere l'avversario accettando anche la ‘singolar tenzone' a viso aperto. Anche questa è tattica, qualcosa che va oltre la riduzione a semplice diatriba tra giochisti e quanti sono arroccati su ‘vecchie' posizioni ("il calcio è cambiato", è il concetto più volte sottolineato).

Ecco perché l'immagine odierna non è sinonimo di vendetta ma c'è dell'altro: è rimettere tutti i tasselli del mosaico a posto, così che il puzzle sia finalmente completo. L'ultimo pezzo, quello mancante, è quanto avvenuto mercoledì sera all'Olimpico, alla fine e dopo la conquista della Coppa Italia contro l'Atalanta. E padre tempo ha completato il diorama.

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La foto di Adani non è l'unico intervento sulla vicenda. Pochi giorni fa aveva pubblicato un messaggio criptico su X con il quale reagiva all'aggressione di Allegri nei confronti del direttore di Tuttosport, Guido Vaciago. Nel corredo accessorio della serata furibonda dell'allenatore c'è stato anche quello scontro a brutto muso, poi ricomposto con un chiarimento reciproco.

"Quello che dimentica, anche il padrone, è che il servo agisce per convenienza e mai per affetto: cambiata la convenienza, cambia il padrone. Il servilismo, quello rimane, sempre. Così come la tristezza, anzi la miseria umana". È stato il commento di Adani, che spesso ha puntato l'indice anche contro quel modo sbagliato di fare comunicazione bollato come ‘servilismo'.

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