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Opinioni

L’Estate nei tuoi occhi è il teen drama che segna la rivincita dei piccoli problemi di cuore

L’Estate nei tuoi occhi è il teen drama Prime Video che fa riscoprire il fascino dei piccoli problemi di cuore. Tratta da una romantica saga letteraria, per dialoghi e situazioni ricorda un po’ Dawson’s Creek con l’aggiunta di due livelli di narrazione, il sogno e la spesse volte brutale realtà. Croce e delizia, il rilascio settimanale delle puntate che aumenta vertiginosamente l’hype dei fan anche grazie a perfidi e spiazzanti cliffhanger.
A cura di Grazia Sambruna
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Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che però forse vorrebbe baciare pure quell’altro. L’estate nei tuoi occhi (The Summer I Turned Pretty) è la serie Prime Video che sta facendo innamorare il pubblico teen e, va detto, spesse volte non solo. Dopo gli otto episodi della prima stagione, il 14 luglio sono uscite le prime tre puntate del secondo capitolo della saga sentimentale incentrata sugli amori della protagonista Belly (Lola Tung). La storia si basa sulla trilogia di Jenny Han e occhio a googlare informazioni riguardo alla trama perché gli spoiler sono in agguato dietro ogni angolo di Internet, visto che i libri hanno avuto un successo mondiale. Cosa rende L’estate nei tuoi occhi il fenomeno, o guilty pleasure, che è diventata anche qui da noi? Proviamo ad analizzarne i punti di forza, cominciando col dire che potrebbe essere una buona candidata a divenire la Dawson’s Creek di ogni adolescente del 2023.

Belly è alla sua prima estate d’amore. Come in ogni favola da high school che si rispetti, si è tolta gli occhiali da vista e tutti, con grande stupore da parte della diretta interessata, la trovano improvvisamente carina. Il nuovo "status" raggiunto, la fa ritrovare contesa tra due fratelli un po’ più grandi di lei ma comunque adolescenti, Conrad e Jeremiah Fisher (Christopher Briney e Gavin Casalegno), con cui è cresciuta fin da bambina. Per il primo la nostra ha sempre avuto una cotta malcelata, del secondo si accorge solo ora. Ma di certo non è da buttar via.

Christopher Briney, Lola Tung e Gavin Casalegno
Christopher Briney, Lola Tung e Gavin Casalegno

Eternamente indecisa alla stregua di Joey Potter, Belly deve fare i conti con questi piccoli problemi di cuore, senza riuscire a schierarsi definitivamente da una parte o dall’altra. Anche perché, sotto sotto, sentirsi oggetto del desiderio di due coetanei scolpiti come dei dell’Antica Grecia, dopotutto, non darebbe fastidio a nessuna. Chi sceglierà, alla fine? Il dubbio attanaglia l’intero Twitter tra chi parteggia per Jere (Gavin Casalegno) e chi preferisce Conrad (Christopher Briney), soprattutto perché il primo fa di tutto per stare con lei mettendo, quando può, in cattiva luce il fratello. Mentre l’altro, almeno in apparenza, vorrebbe solo la felicità di lei. In più, come non bastasse, ricorda un po’ un giovane Leonardo DiCaprio.

I punti di forza de L’Estate nei tuoi occhi, oltre all’ineccepibile ascendente dei due contendenti che hanno il phisique du role da teen idol ma anche due cuori di panna montata, sono, per esempio, la ristretta cerchia di amici tra cui la trama di snoda. Lo spettatore fa tempo a empatizzare (oppure no) con ognuno di loro, avendo modo di conoscerlo molto bene, tra pregi e difetti. In particolare, poi, colpiscono le situazioni molto pratiche in cui i personaggi vengono coinvolti. Ci sono i primi sospiri d’amore, certo, ma nel frattempo c’è molto altro e questo “altro” non nasce mai per shockare chi guarda: c’è chi rischia di perdere la casa in cui è cresciuto per via di un tiromancino del destino, chi, giovanissimo, si trova a fare i conti con l’elaborazione di un lutto, il villain è una zia apparentemente malvagia (che forse, però, ha le proprie ragioni sepolte in un misterioso passato).

Non è poi così difficile ritrovarsi in storie d’amore, lutti e parentado molesto. Ingredienti che, forse, le serie teen più recenti avevano lasciato indietro magari pensando che ci volesse qualcosa di più per tenere incollato un giovane spettatore. L’estate nei tuoi occhi dimostra che non è così. Una storia semplice, ma scritta bene, può ancora catalizzare l’attenzione, soprattutto per il potenziale di immedesimazione che riesce a sortire.

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I dialoghi, probabilmente proprio perché la serie è tratta da una trilogia letteraria, sono molto articolati e approfondiscono bene la psicologia di ogni personaggio. Nessuno è lì per fare decorazione. Particolare non da poco, spesso e volentieri, la narrazione si suddivide in due livelli: quello del sogno (di Belly) e un secondo, decisamente più deludente, che racconta invece la realtà. Trovarsi davanti al susseguirsi di entrambi i piani è una bella montagna russa emotiva, nonché spesse volte un ben assestato cazzotto in faccia, dato che gli spezzoni con le fantasie della protagonista non sono annunciati. Quindi, finché durano, si pensa che stia andando tutto incredibilmente bene. Salvo poi, nel giro di pochi minuti, ritrovarsi a fare i conti con l’amarezza della delusione. In ogni caso, un ottimo espediente narrativo perché porta lo spettatore a chiedersi ogni volta se quanto mostrato dalla serie stia succedendo davvero oppure no. Un buon motivo per arrivare a fine puntata.

Infine, nota a favore anche per quanto riguarda il rilascio della serie. Il 14 luglio sono usciti i primi tre episodi, ogni venerdì Prime Video ne rende disponibile un altro fino a completare gli otto di questa stagione. Il cliffhanger del quarto ha lasciato più di un fan col fiato sospeso e, nell’era del binge-watching, torna a insegnare il fascino (e lo scorno) dell’attesa settimanale, come accadeva negli anni Novanta e Duemila. Il successo dell’Estate nei tuoi occhi è la rivincita dei piccoli problemi di cuore sulle spesso inutili complicazioni di trama che si sono sovrastrutturate nel tempo all'interno delle sceneggiature dei teen drama.

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Scoprire se Belly si metterà con Conrad o con Jere (chissà, magari alla fine con nessuno dei due dato che sono tutti adolescenti e hanno tempo per trovare l’amore), seguire passo dopo passo il corteggiamento, le indecisioni e le retromarce di rito, avvince. Come intenerisce gustarsi i drammi da fine del mondo per ogni quisquilia con il senno di poi serenamente superabile ma che a quell’età è tutto. Un bel tuffo nell’età più spensierata della vita che, ancora oggi proprio come ai tempi di Dawson’s Creek, si crede piena di drammi e traversie emotive. Tenera, coinvolgente e, al netto di qualche lungaggine, ben scritta. Cosa chiedere di più a un teen drama estivo?

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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