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Jeffrey Dahmer mania, eBay si oppone e banna i costumi ispirati al serial killer della serie

Dopo il successo della serie “Dahmer” con Evan Peters, incentrata sul serial killer noto come il Cannibale di Milwaukee, c’era stata un’impennata di richieste di costumi di Halloween a lui ispirati. A seguito di polemiche e rimostranze eBay ha deciso di eliminarli dall’e-commerce.
A cura di Ilaria Costabile
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Tra le serie più viste in queste ultime settimane e diventata in poco tempo un vero e proprio fenomeno su Netflix, c'è Jeffrey Dahmer, la cui efferatezza ha generato non poche polemiche, finendo per essere un prodotto divisivo e spesse volte contestato. Il timore che uno dei serial killer più spietati della storia recente possa diventare un'icona pop, riempendo anche il carrello acquisti di negozi online come eBay, nei giorni prima di Holloween si è fatto realtà. Per questa ragione, quindi, la piattaforma ha deciso di prendere un provvedimento a dir poco drastico in merito alla faccenda.

La scelta di eBay

Gli ordini per i costumi di Halloween ispirati a Dahmer nelle scorse settimane erano aumentati a vista d'occhio, tanto che a lamentarsi dell'accaduto manifestando il suo dissenso è stata la madre di una delle vittime, ovvero Shirley Hughes, che si è scagliata contro l'azienda dichiarando una scelta inappropriata quella di vendere dei cosplay di uno degli assassini più spietati e macabri che sia mai esistito. L'e-commerce, quindi, a seguito delle rimostranze dei familiari delle vittime e di numerosi appelli lanciati sul web, ha eliminato i costumi ispirati al Cannibale di Milwaukee, dal momento che da sempre si preoccupa di non diffondere inserzioni che innalzino l'odio, la violenza e le attività criminali, cosa che evidentemente contravvenivano i costumi ispirati a Jeffrey Dahmer.

Il dolore dei familiari delle vittime

La notizia è stata riportata in esclusiva da Tmz, che qualche giorno prima si era fatto portavoce anche delle critiche alla serie con Evan Peters e diretta da Ryan Murphy, riportando le parole di una delle madri delle vittime che aveva dichiarato quanto fosse straziante vedere il successo riscosso da un prodotto che, di fatto, racconta le gesta di un assassino non risparmiando alcun dettaglio e mostrando in tutta la loro drammaticità gli omicidi delle 17 vittime.

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