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Rai spaccata sulle nomine al maschile, l’Ad Sergio alla presidente Soldi: “Scelte per criteri di competenza”

L’amministratore delegato della Rai risponde alle polemiche della presidente Soldi, che aveva evidenziato una scarsa parità di genere nelle recenti nomine: “Sono stati scelti quindi professionisti validi”.
A cura di Andrea Parrella
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La Rai è sempre più spaccata ai vertici. Le divergenze tra la presidente Marinella Soldi e l'Amministratore delegato, che erano già emerse con il primo voto in Cda del nuovo corso, si sono palesate ancora una volta nelle scorse ore. La presidente Rai, nel corso dell'audizione davanti alla commissione di Vigilanza, ha fatto sapere di ritenere le recenti nomine "tutte al maschile" nei Tg Rai come un "grave strappo" alla policy aziendale sulla parità di genere, contestando fortemente le scelte della dirigenza. Uno dei passaggi cruciali del suo intervento ha fatto proprio riferimento ai nuovi nomi scelti per le direzioni di genere:

Rispetto alla parità di genere, altra priorità emersa, si è avviato da tempo un percorso concreto: la parità di genere è uno dei pilastri su cui si fonda una società democratica e sostenibile, e un traguardo non ancora raggiunto nel nostro Paese: lo evidenziano i dati e lo grida il caso recentissimo e atroce di Giulia Tramontano, 39esimo femminicidio del 2023 […].

Un discorso, quello sulle nomine, che non ha trovato il beneplacito di Roberto Sergio, ascoltato dalla stessa commissione. “I criteri guida per la selezione delle figure apicali sono stati (e saranno, per le nomine che seguiranno): competenza e capacità manageriale, bilanciando continuità e innovazione. Sono stati scelti quindi professionisti validi, prestando molta attenzione a salvaguardare, laddove rilevante per la posizione, il pluralismo“, ha chiarito Sergio, aggiungendo:

“La Rai deve essere di tutti, pena l’incompatibilità con i dettami costituzionali e il venir meno della sua universalità. Ne consegue che, per un verso, non può escludere alcuno e, per altro verso, non può essere appannaggio solo di alcuni“.

Sergio ha quindi aggiunto: “Per le nomine abbiamo seguito altri due criteri. La necessità di valorizzare adeguatamente valide risorse cessate da incarichi apicali, sanando situazioni che avrebbero potuto degenerare in contenziosi, e lavorando per la costruzione di un percorso verso la parità di genere. (…) Posso già dare rassicurazione che ulteriori avanzamenti verranno operati nelle nomine che a breve completeranno la squadra di vertice, sia nelle direzioni editoriali che in quelle di staff“. 

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