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Morgan su Bugo: “Mi pregò per fare Sanremo insieme perché voleva diventare famoso. Poi mi umiliò”

Morgan a Ciao Maschio ricorda quanto accaduto sul palco di Sanremo 2020 tra lui e Bugo. “Mi ha pregato per 10 anni di fare Sanremo perché voleva diventare famoso, io ero suo amico. Dissi ok. Una volta andato sul palco mi ha fatto lo sgarbo”, ha spiegato.
A cura di Gaia Martino
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Dallo scontro con Bugo sul palco di Sanremo 2020 al "coraggio" che lo ha aiutato a diventare papà, a dire la verità: Morgan a Ciao Maschio si è raccontato a 360 gradi, aggiungendo particolari sul suo carattere e sul suo passato mai rivelati prima. Ha rivelato che fu Bugo a pregarlo di partecipare con lui al Festival e che oggi "vengo visto come non sono in realtà": "Combatto la morte della mia figura da musicista".

Lo scontro con Bugo a Sanremo 2020

Morgan alla De Girolamo ha parlato del caso Bugo e di quanto andò in scena sul palco di Sanremo nel 2020. "Mi sono trovato in una situazione in cui dovevo emergere, dovevo dire ‘smettetela, sono un essere umano'. Quello venne per sfruttarmi, gli altri non mi facevano fare gli arrangiamenti. Sono andato su quel palco e ho messo le cose in chiaro. Lo dissi a tutti, io scrivo le cose in diretta, lo dissi anche a lui: ‘Sei voluto venire a Sanremo chiedendomi se ti facevo da cavallo di troia, adesso mi stai umiliando'. Dovresti ringraziare il cielo se stai sul palco e me che ti ci ho portato dentro" ha dichiarato Morgan a Ciao Maschio ieri sera. Il cantautore e musicista ha raccontato che fu Bugo a implorarlo di partecipare insieme al Festival: "Mi ha pregato per 10 anni di fare Sanremo perché voleva diventare famoso, io ero suo amico. Dissi ok. Una volta andato sul palco mi ha fatto lo sgarbo. Quel signore ha scavalcato la linea che io conosco. Ho cantato con persone di un livello artistico eccezionale, io non mi sono mai messo davanti a loro. Lui non mi ha rispettato".

"La morte mi ha reso spiritualmente coraggioso"

Morgan a Ciao Maschio ha parlato di una delle sue principali caratteristiche. Si è detto coraggioso e responsabile prima di ricordare episodi del passato:

Per essere responsabili ci vuole coraggio. Io sono coraggioso, non ho paura della verità. Da piccolo entravo nelle camere ardenti e restavo ore vicino a una persona senza vita. Nonni, parenti, mio padre. Quando si è piccoli la morte mi ha reso spiritualmente coraggioso. Ho scoperto di essere un vampiro, ribalto il giorno con la notte, sono forte e resistente, vivo di pensiero e di poesia.

"Io la morte la vivo, la guardo in faccia, la morte vive dentro di me, mi odia. Io la respingo, ma il pensiero c'è. La mia morte spero che arrivi prima degli altri a cui sono affezionato, credo che la vita sia il contrario. Ho perso mio padre a 15 anni, è stata un'esperienza molto dolorosa" ha continuato. La morte, come da lui spiegato, può essere anche sinonimo di abbandono: "La morte è l'abbandono, ho subito abbandoni più dolori della morte del corpo. Quando ad esempio qualcuno che tu ami ti dice che non ti ama, quella è la morte". Ha sofferto l'abbandono "della sua figura di musicista" da quando l'opinione pubblica sul suo conto è cambiata:

L'abbandono della mia figura di musicista è una morte che combatto. La tv, io, gli errori fatti, hanno creato un fraintendimento intorno alla mia persona. Io vengo visto dalle persone come uno che non sono.

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