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Lodo Guenzi: “Il mondo del lavoro in questo paese è terribile”

Il cantante dello Stato Sociale Lodo Guenzi ha scelto di tornare a parlare e dare la sua personale esperienza nella puntata di domenica 19 febbraio di “Da noi…a ruota libera”.
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Dopo il suo intervento sui social network, a commento del caso della studentessa suicida allo Iulm di Milano, il cantante dello Stato Sociale Lodo Guenzi ha scelto di tornare a parlare e dare la sua personale esperienza nella puntata di domenica 19 febbraio di "Da noi…a ruota libera", condotto da Francesca Fialdini. Una emozionante performance quella del leader de Lo Stato Sociale su un tema delicatissimo, che mette in relazione lavoro, ambizione, aspirazione professionale e dignità.

Le parole di Lodo Guenzi

Lodo Guenzi nella sua performance ha dichiarato: “Il mondo del lavoro in questo paese è terribile. Eccellere non è un diritto, è una sfida personale. Sopravvivere, invece, è un diritto, chiunque dovrebbe avere uno stipendio decente, anche se non sono bravi. Il problema è quando questa gara per l’eccellenza diventa una scusa per chi ti sfrutterà, come a dire: ‘Se non ce la fai è colpa tua’”. E ancora: “Ho potuto vivere tanti momenti belli perché non ho ceduto a un momento di sconforto nella mia vita”. 

La studentessa suicida allo Iulm

Lodo Guenzi è stato tra i primi a commentare e riflettere sul suicidio della ragazza di 19 anni: "Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto “nella vita ho fallito tutto”. E no, a 19 anni non hai fallito niente". La ragazza aveva lasciato un biglietto: "Scusate per i miei fallimenti".

Lo pensavo anche io a 19 anni. Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perché e la seconda mi lasciava per la distanza", scrive il musicista bolognese, classe 1986, sul proprio profilo Instagram. "L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada.

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