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La moglie di Franco Gatti e la scrittura automatica: “Ricevo messaggi da mio marito e mio figlio morti”

Stefania Picasso, vedova di Franco Gatti de I Ricchi e Poveri, scomparso nell’ottobre 2022, è tornata a parlare di “scrittura automatica”, il metodo che sostiene di utilizzare per mettersi in contatto con i propri cari defunti. L’intervento è avvenuto durante la puntata de La volta buona, il programma del pomeriggio di Rai1 condotto da Caterina Balivo.
A cura di Stefania Rocco
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Stefania Picasso, moglie di Franco Gatti de I Ricchi e Poveri, torna a parlare di “scrittura automatica”. Da anni a capo di un’associazione con la quale prova a dare conforto alle famiglie che hanno perso un figlio, la donna ha ribadito di credere che proprio attraverso questa pratica riesca a mettersi in contatto con le persone scomparse. Intervenuta nella puntata del 9 settembre de La volta buona, il programma condotto da Caterina Balivo su Rai1, Picasso ha raccontato di riuscire ancora a comunicare con il marito – morto nell’ottobre 2022 – e con il figlio Alessio, scomparso a soli 23 anni nel 2013.

Il racconto di Stefania Picasso a La volta buona

Ho sempre ricevuto messaggi sia da mio figlio che da Franco”, ha raccontato Picasso durante lo spazio a lei dedicato. La donna sostiene infatti di riuscire a comunicare con i propri cari attraverso la scrittura automatica, una tecnica che – a suo dire – le consentirebbe di scrivere mentre è in trance, dando forma a messaggi ricevuti in stato di incoscienza. Ha spiegato che durante queste sessioni riesce a scrivere molto velocemente senza commettere errori. “Mio figlio mi dà tantissimi consigli. Sento che entrambi mi sono vicini”, ha aggiunto Stefania, convinta che esista ancora un filo diretto tra più dimensioni e che la scrittura sia lo strumento attraverso il quale queste possano entrare in contatto.

Franco Gatti e il sostegno alla moglie

Di fronte a Caterina Balivo, la moglie di Franco Gatti ha ricordato che il dono più grande ricevuto dal marito – la cui scomparsa è stata per lei un dolore profondo, pari a quello per la perdita del figlio – resta il tempo che le ha dedicato dopo la morte di Alessio, accompagnandola alle conferenze organizzate dall’associazione, dedicata a questa forma di medianità, pur restando un uomo molto concreto e distante da esperienze di questo tipo.

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