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La ministra Roccella contro Propaganda: “Salottino per intellettuali, amichettismo Pd da cui liberarsi”

In un’intervista la ministra descrive come un “ambiente sempre più asfittico” il contesto culturale della sinistra, attaccando il programma di La7 condotto da Diego Bianchi: “Sembra di stare sempre nel salottino di Zoro”.
A cura di Andrea Parrella
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Tra le battaglie sulle quali la maggioranza sta spendendo più energie, c'è sicuramente quella culturale. Diversi eventi nelle ultime settimane hanno portato ministri del governo ed esponenti del centrodestra ad evidenziare la necessità di ribaltare il paradigma culturale, in base a una presunta egemonia di sinistra nel dibattito pubblico. Vale per le vicende della Rai, con gli addii di Fazio e Annunziata, ma anche per quanto accaduto al Salone del Libro in occasione della protesta che ha interrotto la presentazione del libro della ministra Eugenia Roccella.

Roccella che ha commentato l'evento in un'intervista a Libero delle scorse ore, inquadrando il problema proprio nella questione culturale:  "Bisogna liberarsi dall’“amichettismo” di Pd e compagni – ha detto la ministra – Gli intellettuali di oggi sono i più omologati al mainstream. Dopo Torino, troppi politici si sono arrampicati sugli specchi per giustificare la censura. E, tra gli scrittori, un silenzio da amebe".

La ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ha quindi trovato in un programma televisivo specifico il riferimento di quel mondo tanto contestato, ovvero quello di Propaganda Live, il programma di approfondimento di La7 condotto da Diego Bianchi: "Oggi nessuno scrive più una critica negativa, per i film o i romanzi italiani ci sono solo elogi. Ci si scambiano a vicenda recensioni, presentazioni e ospitate. Sembra di stare sempre nel salottino di Zoro, fra ex compagni di scuola che vanno negli stessi locali, nelle stesse trasmissioni, e usano un linguaggio condiviso. Un ambiente sempre più asfittico… una noia".

Propaganda Live diventa così il bersaglio della ministra ed è altamente probabile che una risposta arriverà proprio da Zoro e compagni. D'altronde, proprio La7 è una delle reti che potrebbero essere interessate dalla rivoluzione su cui la televisione generalista si affaccia, con molti volti noti in uscita dalla Rai e destinati agli altri poli televisivi. Se NOVE sarà certamente la destinazione di Fazio, non è escluso che per Annunziata, e soprattutto per Massimo Gramellini, si aprano le porte della rete di proprietà di Urbano Cairo.

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