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Gf Vip e disciplina, L’isola sotto la lente: per un reality, rinnegare la natura trash è possibile?

Trash e Grande Fratello sono sempre stati un binomio pressoché indissolubile, per la gioia di milioni di telespettatori Mediaset e l’indignazione di molti altri. Nelle ultime settimane però, si richiede un cambio di rotta per un format che ora è nella difficile posizione di dover capire cosa vuole diventare “da grande”. Cambiare pelle è necessario ma si è ancora in tempo?
A cura di Grazia Sambruna
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Grande Fratello Vip nella bufera. Lo stesso Pier Silvio Berlusconi è intervenuto personalmente per dare una stretta agli eccessi del reality decidendo di non mandare in onda la replica della puntata di giovedì 2 marzo su La5 e facendola rimuovere da Mediaset Infinity. Cosa era successo? A ben guardare, si direbbe niente più delle solite liti tra Vipponi nella Casa esacerbate, però, da toni molto accesi anche in studio, specie per via di uno spiacevole scontro tra Sonia Bruganelli e alcuni concorrenti. “Mi è partito l’embolo”, ha poi ammesso la prima nella puntata successiva. “Dobbiamo chiedere scusa perché abbiamo superato il limite”, ha detto il secondo in apertura della serata di lunedì 6 marzo, inerpicandosi in 8 minuti di reprimenda contro il cast. Trave e pagliuzza.

A un mese dalla finale, prende così forma lo spettro di un rigido provvedimento disciplinare: chi si macchierà di infrazioni al decoro, da ora in avanti, verrà immediatamente espulso. Il trend censorio stride e non poco con la natura stessa del programma per come abbiamo imparato a conoscerlo e a seguirlo o sopportarlo. Cosa sta succedendo davvero?

Partiamo dai numeri: la famigerata puntata di giovedì 2 marzo ha totalizzato 2.574.000 di telespettatori con uno share del 19.4%. Un risultato in perfetta media di rete, anzi, decisamente buono. L’ultimo appuntamento coi Vipponi rinchiusi in quel di Cinecittà, lato Auditel, è pure cresciuto catalizzando l’attenzione di 2.915.000 di italiani e ottenendo uno share pari a al 22.6 %. Il papà di tutti i reality, in versione Vip, sta tenendo botta, dunque. Nonostante lo stesso Alfonso Signorini, via Instagram, abbia ammesso l’assenza di grossi nomi nel cast per via di questioni di budget e abbia tenuto aperta la possibilità del ritorno a una prossima edizione “Nip”.

Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato Mediaset, non ama il trash. Lo ha già dimostrato decurtando l’un tempo onnipresente Barbara d’Urso dal daytime di Canale 5. Proprio per gli stessi motivi che sta contestando oggi al GF Vip: troppo trash, toni esagerati. Inoltre, la puntata del reality andata in diretta giovedì 2 marzo si innestava nella delicata settimana seguente alla scomparsa di Maurizio Costanzo. Tanti sono stati gli omaggi in palinsesto all’uomo che ha fatto la storia di Mediaset (e non solo), il cartello in sua memoria compariva a ogni slot di “consigli per gli acquisti”. Un’atmosfera di cordoglio e rispetto che, di sicuro, ha finito per stridere con gli sguaiati teatrini proposti dal reality Mediaset.

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La reprimenda del conduttore, più che una vera e sentita excusatio, è parsa una mesta tiritera messa lì perché “andava fatta”. “Nella scorsa puntata indossavate abiti indecorosi per una prima serata su Canale 5”, ha sottolineato il conduttore ai Vipponi. Ebbene, gli outfit dei concorrenti, come ci è stato confermato, vengono visti e approvati dalla produzione prima della diretta. Era dunque possibile, in caso, valutare prima l’opportunità di scegliere proprio quelli e non altri. Non solo, dando uno sguardo ai look “incriminati”, non c’è davvero nulla di così estremo, anzi. Ricordiamo nitidamente, giusto per fare due esempi, un’Oriana Marzoli e un’Antonella Fiordelisi in giacca e pantaloni, la prima in bianco, la seconda in giallo tenue. E che dire poi della elegantissima Ivana Mrázová in abito nero? Nulla, appunto.

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Qualche cosa che ha finito per stridere non solo con l’atmosfera (che dovrebbe essere) leggera del reality, ma anche con la sua stessa natura. Il Grande Fratello, Vip o meno, è stato un “esperimento sociale” forse giusto nei promo della prima puntata in assoluto, quella dell’edizione 2000 condotta da Daria Bignardi. Poi, chi segue il reality, si è appassionato ad amorazzi, scontri, lanci di extension e variopinte barbarie. Soprattutto, grazie all’avvento dei social, per commentarle su Twitter e ritrovarsi a fare gruppo virtuale davanti alla tv. Da qui sono nate poi, sciaguratamente, alcune degenerazioni come i vari fandom dei concorrenti che, se di per sé non sono nocivi, sanno diventare coacervi di aggressività e violenza verbale inaudite. Anche questa deriva dipende dai toni usati all’interno del programma? Non è detto. Ci sono, per esempio, cantautori italiani e internazionali, che scrivono solo ed esclusivamente brani romanticissimi e hanno sciami di fan col coltello tra i denti pronte a vendicare in massa qualsiasi critica venga posta al loro, pur pacifico, “idolo”.

Possibile immaginare, però, che gli investitori, le aziende che decidono di allocare i propri brand all’interno degli spazi pubblicitari dello show, possano avere dei timori. In un mondo, social e non solo, in cui l’immagine, la “reputation” del marchio è quasi più importante, dal punto di vista del percepito, rispetto a ciò che vende, essere associati a grida, male parole e mancanze di rispetto, potrebbe valere come la quintessenza della proverbiale zappa sui piedi. Allo stesso tempo, però, pretendere che il Grande Fratello cambi pelle a un mese dalla finale, fa quasi sorridere. Come fanno sorridere i rumors sui malumori, riportati da Dagospia, rispetto all’edizione prossima ventura dell’Isola dei Famosi: “cast di sconosciuti e altissimo rischio trash”, queste sarebbero le preoccupazioni tra i corridoi del Biscione nelle ultime ore, soprattutto dopo aver visto le derive del reality ora in onda.

Comunque sia, gli ascolti dicono che al pubblico tali derive interessino, altrimenti non verrebbero raggiunti quei punti percentuali di share (certamente aiutati anche dalla durata monster di ogni puntata). Il Grande Fratello, Vip o meno, ora si trova davanti a un bivio, per quanto imposto dall’alto, e deve scegliere cosa fare da “grande”. Non sarà facile, considerato ciò a cui ha abituato il suo pubblico. Basti pensare alla ragazza che, appena un paio di settimane fa, è accorsa al centro dello studio per gridare ossessivamente il proprio amore verso i “Donnalisi”, la coppia più tossica e meno costruttiva della storia del reality. Eppure.

Una brutta gatta da pelare per Mediaset, ma anche una sfida parecchio interessante dal punto di vista autoriale nonché televisivo. Tenendo sempre a mente, però, come la tv sia scritta sull’acqua, proprio per definizione: “ieri” è passato e pressoché dimenticato, “domani” si (ri)vedrà. Il rischio che tutto cambi affinché nulla cambi, poi, è sempre dietro l’angolo. Non è un caso, per esempio, che la prima finalista eletta dal televoto sia Oriana Marzoli, ovvero la più bistrattata da Signorini per toni e modi di fare sopra le righe. Nonché per turpiloquio ed eccessi reali o presunti. Il pubblico del reality vuole il trash, Mediaset se ne rende conto, forse troppo tardi, e risponde con reprimende e marce indietro. In medio stat virtus, facile a dirsi.

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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