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Dargen D’Amico fa marcia indietro: “Nessuna censura dalla Rai. Mara Venier? Tutti hanno un padrone”

Il ritorno in tv di Dargen D’Amico, ospite a diMartedì: “Non sono stato censurato dalla Rai e se dovesse capitare, io torno con piacere. Mara Venier? Tutti siamo sotto i padroni”.
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"Non sono stato censurato in Rai. Mara? Tutti hanno un padrone". Dargen D'Amico fa chiarezza a due settimane di distanza da quello che è successo a Domenica In, dopo le parole a Domenica In e il frettoloso comunicato della Rai letto da Mara Venier. Il cantante di Onda Alta, ospite di Giovanni Floris a diMartedì, ha alla domanda precisa del conduttore: "Sei stato censurato?", ha risposto: "Non sono stato censurato in Rai. Credo di aver avuto un trattamento abbastanza elastico e nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto e nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non ero in linea. Mi hanno interrotto ma ero già entrato nell'argomento". 

Le parole di Dargen D'Amico

"Lei aveva approcciato il tema in una chiave che poteva sembrare anti-governativa", chiede Giovanni Floris e a questo punto Dargen D'Amico precisa la sua posizione: "Noi sappiamo che questo non è un problema relativo solo al governo in vigore. Non voglio credere che quando un cantante va a raccontare la narrazione del suo brano, che è profondamente italiana, non vorrei che venga contestualizzata solo nel presente ma in un modo più ampio". 

La mia sensazione è che ci fosse un grande silenzio a livello nazionale che non corrisponde al sentimento delle persone, questo è quello che ho notato. Questo va oltre le scelte governative. Quello che ho capito da questa vicenda è che il silenzio sui bambini massacrati non corrisponde ai bambini massacrati, questo Paese vorrebbe che se ne parlasse. Mi sembra un'operazione nazionalista quella di riportare il peso democratico di questo paese.

Dargen D'Amico su Mara Venier: "Abbiamo tutti dei padroni"

Dargen D'Amico su Mara Venier è molto chiaro: "Mara Venier? Abbiamo tutti dei padroni e rendiamo conto della linea editoriale di chi sta sopra di noi. Il problema è che il mio padrone è l'umanità in questo caso. Questo profondo silenzio, complice, mi ha costretto a parlare. Cosa volevo dire sugli immigrati? Sono stanco di vedere i nostri fratelli e le nostre sorelle trattati come cittadini di Serie B, invece di creare soluzioni che possono aiutare per i prossimi 30, 40, 50 anni". Sulla possibilità che invece possa stare lontano dalla Rai, come il "daspo" che la Lega avrebbe proposto per gli artisti che parlano di argomenti politici nella tv pubblica, Dargen commenta:

Sospensione da sei mesi a un anno dai programmi Rai degli artisti che esprimono opinioni politiche? Andrebbe rivisto anche l'Inno di Mameli a questo punto, potrebbe diventare problematico. Io, difficoltà in Rai? Non dipende dalle mie scelte, non credo. Ma se così fosse, troverò una soluzione. Per me, il palco di Sanremo è un palco molto importante e se dovesse capitare, io torno con piacere.

L'intervista di Dargen D'Amico è durata poco più di cinque minuti. Lo stesso artista, infatti, quando è stato poi salutato da Giovanni Floris, ha finito col meravigliarsi: "Ah, è già finito?". 

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