11 CONDIVISIONI

Valeria Shashenok, la ragazza ucraina che parla della guerra su TikTok: “Non ho piani dopo il 24 febbraio”

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, lo scorso 24 febbraio, c’è una ragazza di 21 anni che si fa chiamare Valerish e che racconta a modo suo la guerra su TikTok.
11 CONDIVISIONI
Immagine

Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, lo scorso 24 febbraio, c'è una ragazza di 21 anni che si fa chiamare Valerish e che racconta a modo suo la guerra su TikTok. Il suo vero nome è Valeria Shashenok e i suoi video da Chernihiv, la sua città, sono diventati subito virali mostrando la quotidianità di una ragazza alle prese con una città bombardata dagli invasori, una quotidianità stravolta che però non ha mai nascosto anche un lato ironico, dolceamaro sicuramente.

Il racconto

Ora, "24 febbraio" è diventato un libro che uscirà in Italia per Sperling & Kupfer il prossimo 13 settembre. Lei sui social spiega: "Non ho piani per il mio prossimo 22esimo anno di vita, non ne ho mai fatti e dopo il 24 febbraio, non voglio più mettermi in attività che possono deludermi ulteriormente. Posso però dire una cosa: apprezzerete molto il giorno in cui potrete comprare un biglietto di un treno per andare a visitare un parente o un amico in un'altra città, in un altro paese senza vivere con la paura che la vostra vita possa finire per mezzo di un razzo". 

Il personaggio

"L'Espresso" questa settimana le dedica ampio spazio e racconta del suo arrivo in Italia, del suo incontro con il sindaco di Milano Sala: "Nemmeno quando è arrivata in Italia ha potuto tirare il fiato. La preoccupazione per i parenti rimasti in Ucraina è stata costante e ha continuato a vivere un dramma dopo l’altro. Tra i peggiori, la morte del cugino Maksim, rimasto ucciso da una bomba". Valerish, simbolo della Generazione Z ucraina, raccontò così la morte di Maksim, suo cugino: "È rimasto ucciso da una bomba". Nel libro, Valerish ha disegnato una mappa dei suoi sogni: "Così le persone potranno capire che, anche nei momenti più bui, abbiamo bisogno di crederci e sperare per il meglio, di continuare a vivere, andare avanti. Credo che tutti dovrebbero avere una mappa dei sogni. Io mi svegliavo ogni giorno nel mio appartamento di Kiev, fissavo i miei obiettivi. E ho provato a vivere immaginando di averli già raggiunti". 

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views