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Sophie Marceau: “Dopo Police, rifiutai altri film con Gerard Depardieu. La volgarità il suo marchio”

Sophie Marceau attacca Gerard Depardieu, accusato di molestie e indagato per stupro. L’attrice aveva lavorato con il collega nel 1985, per poi rifiutare di fare altri film con lui: “Fui attaccata quando dissi che non potevo sopportare il suo atteggiamento maleducato”.
A cura di Stefania Rocco
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Sophie Marceau prende posizione contro Gerard Depardieu dopo le accuse di molestie e il processo per stupro nel quale è imputato. Mentre si moltiplicano gli appelli a favore dell’attore, la star francese ribadisce quanto aveva già dichiarato a proposito del collega. Marceau e Depardieu hanno lavorato insieme in un’unica occasione, il film Police girato nel 1985. Già dopo le riprese di quell’unica pellicola che li vedeva recitare vicini, l’attorce denunciò pubblicamente il comportamento del collega. “All'epoca dissi pubblicamente che non potevo sopportare il suo atteggiamento maleducato e altamente inappropriato. Molte persone si sono rivoltate contro di me e mi hanno fatto passare per una parassita. Da allora ho sempre rifiutato di fare film con lui”, ricorda Marceau – che all’epoca della collaborazione con Depardieu aveva 19 anni – in una lettera a Paris Match.

Sophie Marceau: “Depardieu non ha mai osato toccarmi”

Dopo l’inchiesta di Le Monde con la quale Raphaëlle Bacqué e Samuel Blumenfeld hanno reso note le molestie presumibilmente perpetrate dall’attore – il produttore del film sostiene che Depardieu avrebbe più volte palpeggiato le attrici sul seno o sulle natiche – Marceau sostiene di non essere stata oggetto diretto delle molestie: “Non ha mai osato toccarmi davanti alla troupe, altrimenti gli avrei dato un pugno in faccia. Ma con i poveri sarti…”. Conferma inoltre che non sarebbero state le attrici già famose a diventare vittime dei suoi attacchi, ma “le piccole assistenti”. “Che tu sia Gérard Depardieu o Maurice Pialat, non si trattano le persone in questo modo, punto e basta”, ha proseguito l’attrice, “La volgarità e la provocazione sono sempre stati i suoi marchi di fabbrica”.

Macron difende Depardieu: “Sono un suo ammiratore”

A sorpresa, a prendere una posizione netta su una vicenda ancora tutta da chiarire – sono 13 i casi di presunta violenza da valutare – è stato il presidente francese Emmanuel Macron. “Sono un grande ammiratore di Depardieu, è un grande attore. Genio della sua arte, ha fatto conoscere la Francia in tutto il mondo”, ha chiarito il presidente francese in un’intervista specificando che non avrebbe ritirato Legione d'Onore all’attore. Ha inoltre aggiunto che Depardieu “rende orgogliosa la Francia” e che “a volte capitano degli sfoghi”. “Odio la persecuzione umana”, ha aggiunto il capo di stato francese, chiedendo sia rispettata la “presunzione di innocenza” di Depardieu e annunciando che “le procedure legali continueranno. Non togliamo la Legione d'Onore a un artista per un'accusa sennò avremmo tolto l'onorificenza a molti artisti. Se ogni volta che qualcuno ti accusa delle peggiori cose tu, che hai un ruolo pubblico, non puoi più fare nulla, si respira un'aria di sospetto, non è più democrazia. Non siamo più cittadini liberi. Se poi verrà condannato, in quel momento verrà preso il provvedimento”.

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