
Qualcuno lo chiamerebbe sogno americano, qualcun altro più semplicemente il riscatto di un talento che non aspettava altro che esplodere. Sabrina Impacciatore continua a conquistare l'America e dopo l'exploit con The White Lotus, la cui seconda stagione è stata girata in Italia, in un lussuoso albergo di Taormina, dagli USA hanno deciso di non lasciarla più. E hanno fatto bene.
Il 4 settembre debutta oltreoceano la serie The Paper, progetto che, anche secondo il New York Times, starebbe spianando la strada all'attrice per farla diventare una vera e propria star. Si tratta di un titolo che andrà in onda su Peacock, piattaforma streaming della NbcUniversal, e che di fatto è uno spin off della versione americana di The Office, tra la serie più amate e viste di sempre. Il racconto si svolge nella redazione di un giornale locale dell'Ohio, e Sabrina Impacciatore interpreta l'egocentrica e vanitosa Esmeralda Grand. Un personaggio, a prima vista, scoppiettante, che le ha dato l'opportunità di dimostrare ancora una volta il suo talento, sottolineato anche dai registi della serie, Daniels e Koman, incantanti dalla sua espressività e dalla comicità innata, come hanno raccontato al NYT.

Eppure, di questa bravura, Sabrina Impacciatore sembrava non esserne consapevole, nemmeno dopo la nomination agli Emmy per il ruolo di Valentina in The White Lotus. Da quel momento è cambiato tutto e le proposte sono fioccate. È così che la vedremo in The hand of Dante ed è apparsa in G20, l'action comedy uscita lo scorso aprile con protagonista Viola Davis. L'attrice ha raccontato al Times, commossa, che le prime settimane sul set di The Paper non sono state facili, ma lei ogni sera tornava a casa piena di gratitudine: "Ringraziavo Dio per questi sogni incredibili che si stavano realizzando".
Sogni incredibili li chiama Impacciatore, che a 57 anni sta vivendo una nuova fase della sua vita lavorativa. La comicità resta sempre la sua cifra stilistica, è il registro che le permette di esprimersi a 360° gradi e in cui l'abbiamo vista, più volte, sul grande schermo nostrano. L'abbiamo amata nelle sue fragilità e anche nella sua imprevedibilità sullo sgabello di Belve, dove ha risposto con estrema sincerità alle domande di Francesca Fagnani, con affermazioni che qualcuno al suo posto non avrebbe fatto sui trip dopo l'uso di droghe, il "sentirsi trans", ma anche la limpidezza con cui ha raccontato di non corrispondere "all'idea cinematografica di femminile possibile". Vuoi per quella mancanza di sostegno che manca nell'ambiente cinematografico, vuoi per il famoso "circoletto" nominato da Giuliana De Sio e riproposto ad ogni intervista da Fagnani, non c'è spazio per tutti, qui attori e attrici scalpitano e non sempre riescono ad emergere quanto meriterebbero. Ed è per questo che, alcuni, provano ad andare via.

Il viso irregolare di Sabrina, però, agli americani è piaciuto, anche molto, e forse hanno saputo valorizzarlo meglio di quanto abbiano fatto registi e colleghi qui in Italia. Impacciatore continua la sua scalata tra le vette luminose di Hollywood, in attesa di diventare una star e a noi, da qui, non resta altro che vederla brillare.
