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Michael Douglas: “Mi vergogno, chiedo scusa per Trump a nome del mio Paese”

Michael Douglas apre il Festival di Taormina, con una parata di star hollywoodiane. Il divo parla dell’inizio della sua carriera, facendo anche un bilancio per i suoi 80 anni e infine anche di politica, contestando Trump.
A cura di Ilaria Costabile
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Michael Douglas ha inaugurato il Festival di Taormina, arricchito da una parata di star, e ha raccontato ai giornalisti alcuni momenti importanti della sua vita, dall'inizio della sua carriera al successo, parlando anche di politica e del presidente Trump.

Il bilancio di Michael Douglas: "Deluso dall'elezione in America"

Tanti i volti di Hollywood che hanno presenziato alla prima del Festival realizzato nella bellissima cittadina siciliana, in provincia di Messina, tra le mete più gettonate anche dalle star. Ed è in questa cornice che Michael Douglas si racconta, soffermandosi in primis, sull'aver superato un tumore al quarto stadio, un qualcosa che non si aspettava potesse accadere e fu per questo che dodici anni fa accettò di fare il film di Soderbergh su Liberace: "Non vedevo l’ora di farlo perché pensavo che non avrei lavorato più. Ero così felice di essere vivo, dovettero aspettare un anno per farmi guadagnare peso". A 80 anni, compiuti lo scorso settembre, l'attore fa un bilancio della sua vita, ricordando i momenti più fortunati:

La fortuna fu quando lessi su una rivista che a Catherine Zeta-Jones piacevano gli uomini più anziani. Ah, ok, mi sono detto. E poi l’esordio come produttore, per cui vinsi l’Oscar a 31 anni: Qualcuno volò sul nido del cuculo. Il progetto lo ereditai da mio padre, veniva da Spartacus, non riuscì a farlo. Io ero un attore tv, il Cuculo è il mio film che ebbe più successo, cambiò la mia vita. Se non mi fossi fidato del mio istinto non l’avrei fatto. Ricordo il calore quando lo presentai a Roma, c’erano Bertolucci, Antonioni, la Wertmuller.

Tra i momenti che, invece, lo hanno più deluso cita senza pensarci troppo: "L’ultima elezione in America" e parla dell'operato di Trump da cui prende ampiamente le distanze, sostenendo di essere profondamente contrario alle politiche del Presidente degli Stati Uniti:

Il presidente ha creato un dramma sugli immigrati, quelli illegali sono pericolosi ma non sono killer e stupratori. Ho amici in Messico, Canada, Europa, sono imbarazzato e mi scuso con tutti. Il mio paese ha grandi responsabilità sul caos che esiste. Trovo ridicolo fare le guerre e investire in spese militari

Il ricordo del padre Kirk e i figli aspiranti attori

I genitori entrambi attori lo hanno portato a scegliere la stessa carriera: "L’ho fatto come rivalsa e risentimento verso di loro, rivendicavo la mia identità". Il padre, Kirk Douglas, era uno dei grandi divi di Hollywood: "Gli somigli, mi dicevano. Io volevo solo affermarmi a prescindere da lui". Il padre, d'altro canto, quando gli disse che avrebbe voluto seguire le sue orme gli disse: "Se avessi saputo che avresti avuto così successo, sarei stato più carino con te….Era bizzarro per me leggere le riviste che mi chiamavano l’happy baby, il bambino felice". L'attore, poi, rivela che anche i suoi figli vorrebbero seguire le sue orme:

È già difficile essere attore di seconda generazione, ora vogliono provarci i figli miei e di Catherine, Dylan e Carys, e sarà ancora più rischioso, li stiamo seguendo nei primi passi. Oggi è più difficile emergere, e per una donna è più difficile durare. Non bisogna farsi sedurre dall’idea dei riflettori, importante è capire un testo, non bisogna sprecare tempo su copioni mediocri

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