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Matilda De Angelis cancella il post sulla battaglia contro ansia e acne: “Non volevo fare pietà”

Matilda De Angelis ha cancellato il post pubblicato ieri riguardo la sua battaglia contro ansia e acne: “Non volevo finire nel vortice del pietismo e della compassione”.
A cura di Gaia Martino
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Matilda De Angelis ieri si è aperta su Instagram raccontando della sua battaglia contro l'ansia e l'acne, riflettendo sulla necessità di aprirsi alle fragilità anziché porsi l'obiettivo di rincorrere una "perfezione irrealizzabile". Lo stesso post però ha avuto vita breve perché nelle ultime ore l'attrice ha deciso di eliminarlo. Con una Instagram story ha svelato il motivo del suo gesto.

Perché Matilda De Angelis ha cancellato il post

Voleva lanciare un messaggio positivo, spronare le persone a non vergognarsi e ad affrontare le proprie fragilità. Ma il suo post, a sua detta, avrebbe avuto un risultato differente da quello desiderato: "Trovo fastidioso ma inevitabile come qualsiasi giornale o testata di qualsivoglia tipo possa prendere un mio post senza nessun tipo di consenso e farne un articolo da clickbait" ha scritto, spiegando di aver voluto cancellare il post per non "finire nel vortice del pietismo e della compassione. Il mio post non aveva assolutamente quello scopo". 

Intanto ha comunque ringraziato coloro che le hanno lasciato messaggi di solidarietà: "È bello ogni tanto trovare una piccola comunictà virtuale pronta ad ascoltarci, Poi vabbé la vita vera è fatta di affetti che ci possono davvero stringere le mani o fare una carezza".

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Lo sfogo su ansia e acne poi cancellato

Nel post che aveva pubblicato ieri aveva svelato i dettagli di un male che l'ha colpita circa tre anni fa. Con alcuni scatti che la ritraevano in lacrime e primi piani con l'acne sul viso ha voluto raccontare delle sue crisi di ansia che per giorni e settimane le provocavano la sensazione di avere come un macigno sul petto che "le impediva di respirare". "Il sintomo di questo grande male era l'acne anche se per tanto tempo ho pensato che ne fosse la causa".

Ho sentito per giorni e settimane un macigno sul petto che mi impediva di respirare, la sensazione che tutto attorno a me perdesse di senso, uno svuotamento emotivo feroce che non risparmiava nessun sentimento, bello o brutto che fosse, la paura di uscire di casa o di tornarci, perché ogni minimo cambiamento anche quotidiano poteva significare per me la rottura di un “equilibrio” a cui mi aggrappavo per convincermi che andasse tutto bene.

Poi l'invito a rispettare se stessi e le proprie fragilità: "Capire chi siamo, cosa vogliamo, di cosa abbiamo bisogno, quali persone, cose, situazioni ci fanno bene e quali no è necessario per crescere e guarire. E alla fine ridiamo, che col tempo tutto passa. O quasi".

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