Massimo Giletti e l’ultima volta di Baudo in Tv: “Non ci vedeva più, temeva di apparire arrogante da seduto”

Il ricordo che Massimo Giletti ha regalato di Pippo Baudo è legato all'ultima partecipazione televisiva del decano conduttore, il momento in cui Baudo decise di prendere parte alle celebrazioni per i 70 anni della Rai. Un racconto che dà la misura delle difficoltà fisiche in cui Baudo versava, ma anche dell'abnegazione con la quale decise ugualmente di prendere parte al progetto, con un escamotage che Giletti spiega celebrandolo: "Non fu facile convincere Pippo a partecipare a "La tv fa 70", lui ormai non vedeva più e non voleva mancare di rispetto al pubblico venendo in studio senza potersi alzare in piedi, col rischio di essere scambiato per arrogante", ha spiegato il conduttore.
Il racconto di Massimo Giletti
D'altronde Baudo, che aveva già 87 anni ed era soggetto a numerosi acciacchi, era lontano dallo schermo da tempo, ma l'occasione dell'anniversario della Rai era imperdibile e così Giletti riuscì a convincerlo: "Decidemmo di fare dei collegamenti da casa, mandai Giorgia a fargli una sorpresa e li dimostrò ancora una volta tutta la sua grandezza. Pippo era di un altro pianeta". Proprio in quella occasione, a sorpresa, a casa di Pippo Baudo ci andò proprio Giorgia, che di Baudo è stata una delle principali scoperte canore in carriera. Il momento fu di una particolare tenerezza, perché Baudo, ad occhi chiusi, rimase sorpreso dal sentire la voce della cantante al suo orecchio e i due finirono per stringersi in un tenero abbraccio.

Le parole di Giorgia per Pippo Baudo
Proprio Giorgia, presente alla camera ardente allestita per Baudo al Teatro delle Vittorie, ha parlato dell'impatto che il conduttore ha avuto sulla sua carriera: "Mi ha cambiato la vita, se non ci fosse stato lui nel '93 poi negli anni sicuramente avrei fatto un percorso diverso. Ci credeva quasi più di me. Mio padre mi ricordava che nel primo Sanremo gli disse: ‘Guarda cosa hai generato'. Ovviamente stiamo salutando una parte della nostra storia, cultura, è anche un momento collettivo di unione, è una cosa che poche persone riescono a lasciare come eredità".