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Maria Esposito: “Gli attacchi di panico arrivano quando meno te lo aspetti, senza Silvia Uras non ce la farei”

Maria Esposito si lascia andare a un lungo sfogo sui social tra ansie, solitudine e responsabilità a 22 anni: “La vita adulta pesa. Ma con Silvia Uras tutto è più leggero”.
A cura di Sara Leombruno
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Negli ultimi anni Maria Esposito ha visto la sua vita cambiare a una velocità vertiginosa. Dal successo di Mare Fuori, dove ha conquistato il pubblico vestendo i panni di Rosa Ricci, al debutto al cinema poche settimane fa con Io sono Rosa Ricci, il film che racconta il passato del suo personaggio prima del carcere. Una carriera che porta molte soddisfazioni, ma anche il peso di una quotidianità che non sempre è semplice da reggere.

Lo sfogo social di Maria Esposito

Nelle scorse ore, infatti, l'attrice si è lasciata andare a un lungo sfogo su TikTok, apparendo in lacrime mentre raccontava cosa significhi crescere in fretta, vivere da sola e gestire un lavoro così impegnativo lontana dalla propria famiglia. Maria parla di giornate che iniziano “alle cinque del mattino, tra corse sul set e rientri la sera tardi”, di una casa da mandare avanti da sola e di tutto ciò che comporta: “Studiare, lavare, stirare, cucinare, tenere tutto in ordine. Fare la spesa, gestire le spese, le responsabilità”. Una vita adulta entrata all’improvviso, senza manuale d’istruzioni, mentre la fama cresceva insieme alle aspettative.

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Racconta che, anche se vive solo a due ore da Napoli, la mancanza della famiglia “si sente forte, improvvisa”. Parla delle “regole della vita adulta da imparare da zero”, dei pesi che non si vedono, delle ansie e degli attacchi di panico: “Il dubbio di non essere abbastanza, la paura di non reggere tutto, di non essere all’altezza di ciò che stai costruendo”.

La dedica a Silvia Uras

Dopo aver raccontato le sue frgilità, arriva la parte più delicata del suo messaggio: la dedica a Silvia Uras, a cui Maria è molto legata e con cui sta condividendo un pezzo importante di vita, pur senza aver mai definito pubblicamente la natura del loro rapporto. "Poi mi fermo e mi ricordo che ci sei tu”, scrive, raccontando come la presenza di Silvia renda ogni cosa “più leggera, più possibile”. Parla della loro convivenza come di “la vita più bella che ci sia”, fatta di problemi che sembrano meno grandi, di ritorni a casa più dolci, di un senso di sicurezza profondo: “Grazie Silvia, perché senza di te davvero non ce la farei”.

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