Il figlio di Toto Cutugno Niko: “Scoprì chi era con la Settimana Enigmistica. Gli sono stato accanto fino alla fine”

Il figlio di Toto Cutugno, Niko, nato da una relazione extraconiugale, ha raccontato in un'intervista la sua infanzia. Scoprì che suo padre era famoso soltanto a sette anni, tramite la Settimana Enigmistica che, nel '96, aveva la foto del celebre cantautore – morto nel 2023 a 80 anni – sulla copertina. Prima di allora, Cutugno frequentava casa sua ma "diceva di essere un ingegnere", le parole.
Il racconto di Niko Cotugno
Niko Cutugno, manager 36enne figlio del cantautore Toto, nato da una relazione extraconiugale, ha raccontato al Corriere la sua infanzia. Il primo ricordo di suo padre risale a quando aveva 3 anni: "Per un compleanno ricevetti una macchina elettrica super costosa. Solo a 7 anni compiuti scoprirò che mio padre era uno degli artisti italiani più famosi nel mondo". Lo scoprì grazie alla Settimana Enigmistica, nel 1996: "Sulla copertina della rivista c'era la sua foto. Mio nonno non resistette più, lo indicò e mi disse: "Quello è tuo padre". Cutugno, ha raccontato Niko, a casa prima di allora "diceva di essere un ingegnere costretto a trascorrere lunghi periodi lontano da casa. Veniva e se ne andava, io ero piccolo, non avevo idea che fosse così famoso". Un anno dopo "volle riconoscermi ufficialmente", le parole:
Non fu facile all'inizio. I miei compagni di scuola mi prendevano in giro, facevano battute sulle auto di lusso che qualche volta mi portavano a scuola, sugli autisti. Una volta mi portò a Disneyland e l'autista ci lasciò proprio sotto alle Montagne Russe che io volevo provare. Ero sbalorditivo.
Nonostante i tanti regali che riceveva, "Da bambino non percepivo una vera presenza", ma "Lunghe assenze, grandi regali, inevitabili addii".
"Gli sono stato accanto fino alle sue ultime ore"
Toto Cutugno è morto nell'agosto del 2023 a causa di un cancro. "Gli sono stato accanto fino alle sue ultime ore" ha raccontato il figlio. Al Corriere ha ricordato: "Il tempo trascorso insieme era prezioso, portai io stesso le ceneri a casa di sua moglie".