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La morte di Gina Lollobrigida

Gina Lollobrigida nell’ultima intervista tv: “Lasciatemi morire in pace”, il tormento per Andrea Piazzolla

Le accuse contro il suo factotum Andrea Piazzolla di appropriazione indebita per la vendita di 350 beni di lusso a lei appartenuti. La Lollobrigida lo aveva sempre difeso e in tv disse: “Lasciatemi morire in pace”.
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È stato un fine vita quanto meno tormentato per Gina Lollobrigida. Nel novembre scorso, a 94 anni, l'ultima apparizione televisiva ospite di Domenica In. Nel salottino di Mara Venier, la Lollo si era sfogata per quelle che sono state le preoccupazioni degli ultimi anni di vita, dicendo chiaro e tondo: "Lasciatemi morire in pace". L'ultima grande lotta della sua vita è stata quella per tutelare il suo factotum, Andrea Piazzolla, accusato dal figlio Andrea Milko di aver raggirato la madre, accusandolo di circonvenzione d'incapace. Per Gina Lollobrigida, invece, Andrea Piazzolla era sempre stato "come un figlio". Intervenne anche l'avvocato Antonio Ingroia: "Da bersagliera in questi anni è stata bersagliata". 

Andrea Piazzolla e Gina Lollobrigida nel 2018, negli studi di Domenica In.
Andrea Piazzolla e Gina Lollobrigida nel 2018, negli studi di Domenica In.

Le ultime parole a Domenica In

Gina Lollobrigida aveva raccontato di non essere in pace per la questione che riguardava l'amministrazione dei suoi beni da parte di Andrea Piazzolla, ospite in casa della Lollo insieme alla compagna e alla figlia, a cui aveva dato nome proprio di Gina, nella sua dimora sulla Appia Antica. Queste sono state le parole di Gina Lollobrigida, le ultime sull'argomento prima della sua morte, da Mara Venier. Era il novembre del 2011.

Per me è come un figlio, mi ha aiutato ad andare avanti. Sua figlia Gina si chiama come me, è una tigre. Andrea non ha mai sbagliato. È una persona brava e sta avendo dei guai terribili. La vita è mia e io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e la sua famiglia è una cosa che riguarda me, e nessun altro. Ho diritto di vivere, ma anche di morire in pace

Il caso giudiziario

La Procura diede il via a un processo che vedeva Andrea Piazzolla e il ristoratore Antonio Salvi imputati. Avevano infatti cercato di vendere più di 350 beni appartenenti a Gina Lollobrigida. Si parla di gioielli, di opere d'arte, persino di automobili di lusso. Le ipotesi sono di appropriazione indebita per un valore di 130mila euro. I reati risalirebbero a quattro anni fa, Andrea Piazzolla si è sempre dichiarato innocente, così come Gina Lollobrigida ha sempre ribadito. Ora, probabilmente, comincerà una fase tutta nuova del processo e soprattutto si parlerà molto dell'eredità e dei termini economici lasciati dalla Lollobrigida.

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