Calenda attacca Formigli: “Invito a Piazzapulita solo se attaccavo Meloni”. La replica: “Bugie, è diffamazione”

L'ultimo giorno dell'anno diventa teatro di un inatteso scontro a distanza tra Carlo Calenda e Corrado Formigli. Un botta e risposta nato da un'accusa pesante del senatore e leader di Azione, che ha lanciato una pesante accusa al giornalista e alla sua trasmissione, Piazzapulita, portando a un botta e risposta sui social con tanto di intenzione di ricorrere a vie legali.
Calenda ha raccontato, ospite del podcast di Ivan Grieco, di un episodio che sarebbe accaduto in relazione al talk show condotto da Corrado Formigli su La7. Secondo il senatore ed ex ministro, gli autori del programma avrebbero chiesto al suo staff di garantire che avrebbe criticato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante un intervento sulla legge di bilancio, prima di confermare la sua presenza: "Gli autori di Formigli dicono ai miei: ‘Ma ci garantisce che attacca la Meloni sulla legge di bilancio?’. E loro gli rispondono: ‘Ti garantiamo che dice ciò che pensa sulla legge di bilancio’. Quindi la risposta: ‘No, allora non viene sulla legge di bilancio, ma viene a fare un confronto con Sachs’". Quindi ha aggiunto: "A me non è mai capitato in una trasmissione televisiva che mi dicessero: prima mi deve garantire che attaccherà la Meloni. Non è mica normale, non è una cosa democratica".
La replica di Formigli
Accuse molto pesanti, alle quali Formigli ha risposto sui social, definendole false e diffamatorie. Il conduttore ha infatti raccontato il fatto dal suo punto di vista, spiegando con tanto di dettagli e orari dei messaggi inviati che gli autori del programma si limitano a chiedere agli ospiti — o ai loro collaboratori — quali posizioni intendano portare, così da costruire un dibattito equilibrato. Nel caso specifico, spiega il conduttore, la presenza di un altro ospite con opinioni simili sulla legge di bilancio avrebbe spinto la produzione a spostare Calenda su un altro segmento della puntata, ovvero un confronto con l’economista Jeffrey Sachs, vista anche l'assenza improvvisa di Monica Maggioni. Non per questioni di tono politico, insomma, ma per motivi di equilibrio nel confronto. Formigli ha spiegato che si tratta del normale lavoro di qualunque autore televisivo" ed ha aggiunto: "La prossima volta, se accetterà di rinunciare all’immunità, ci vediamo in tribunale".
La controrisposta di Calenda
Poco dopo la controrisposta di Calenda, sempre via social: "Confermo parola per parola quando ho detto. Rinuncio volentieri all’immunità parlamentare e ci vediamo in Tribunale. Questo modo di fare spettacolo per cui i politici si invitano a condizione che recitino una parte e’ un vizio insopportabile dell’informazione italiana". Fanpage ha provato a contattare Corrado Formigli per una ulteriore controreplica, ma ha preferito non aggiungere ulteriori dichiarazioni in merito, spiegando di avere già detto tutto nel post pubblicato sui social.