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Armie Hammer non andrà a processo per violenza, Effie Angelova: “Un giorno gli stupratori pagheranno”

Armie Hammer non andrà a processo per violenza sessuale perché non ci sono prove sufficienti ad incriminarlo. L’attore ha espresso il suo sollievo su Instagram. Intanto, sui social, arriva anche lo sfogo della presunta vittima, Effie Angelova: “Speravo venisse riconosciuto responsabile di tutto il male e i traumi che mi ha causato”.
A cura di Daniela Seclì
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Armie Hammer non andrà a processo per violenza sessuale. Il procuratore distrettuale, infatti, dopo due anni di indagini è giunto alla conclusione che non si possa provare l'accusa contro ogni ragionevole dubbio. A febbraio del 2021, Effie Angelova si era rivolta alla polizia e aveva accusato l'attore di averla violentata per oltre quattro ore nel 2017.

Perché Armie Hammer non andrà a processo per violenza sessuale

Come riporta TMZ, Armie Hammer non è stato incriminato per insufficienza di prove. Non si è riusciti a dimostrare che "l'incontro sessuale sia stato non consensuale e forzato", in parte anche per via della "complessità" della relazione tra l'attore e la presunta vittima. Tiffiny Blacknell, direttrice delle comunicazioni del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, ha spiegato le motivazioni per cui Armie Hammer non andrà a processo:

I casi di violenza sessuale sono spesso difficili da provare, per questo motivo li assegnamo ai nostro Pubblici Ministeri più esperti. In questo caso, questi Pubblici Ministeri hanno svolto delle indagini estremamente approfondite ma hanno stabilito che in questo momento, non ci sono prove sufficienti per incriminare il signor Hammer. Sappiamo quanto sia difficile per le donne denunciare una violenza sessuale. Anche quando non possiamo portare avanti un procedimento giudiziario, restiamo a disposizione con il nostro servizio di supporto alle vittime.

La reazione di Effie Angelova

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Effie Angelova ha espresso la sua delusione su Instagram: "Ho sentito il dovere di parlare e di presentare una denuncia perché Armie venisse riconosciuto responsabile di tutto il male e i traumi che mi ha causato e per proteggere altre donne dal subire simili abusi. Aver parlato e avere denunciato l'abuso di Armie mi è costato caro. Da quando mi sono fatta avanti, ho ricevuto minacce di morte, minacce di stupro, innumerevoli aggressioni e vessazioni atroci e incessanti. Molte delle vittime di Armie hanno paura di farsi avanti. Un giorno gli stupratori non se la caveranno".

Il sollievo di Armie Hammer

Armie Hammer, che nei mesi scorsi aveva rotto il silenzio dicendo di avere pensato al suicidio, si è detto sollevato: "Sono molto grato al procuratore distrettuale per aver condotto un'indagine approfondita e per essere giunto alla conclusione che ho atteso per tutto questo tempo, che non è stato commesso alcun crimine. Non vedo l'ora di iniziare quello che sarà un lungo e difficile processo per rimettere insieme la mia vita ora che il mio nome è stato ripulito". Il post ha suscitato reazioni contrastanti. C'è chi ha rimarcato che il fatto che non siano state ritrovate prove sufficienti a incriminarlo non significa che non abbia commesso il fatto e chi si è congratulato con lui.

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