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Shake, Giulia Fazzini: “Per amore sono disposta a tutto, con Damiamo Gavino c’era l’intesa giusta”

Giulia Fazzini è Beatrice in Shake, la serie di RayPlay che racconta l’Otello in un liceo romano. Sul set con Damiano Gavino racconta un amore senza dialogo tra adolescenti: “Volevamo esprimere la solitudine di una coppia che non comunica. Nella vita? Mi innamoro facilmente delle persone”.
A cura di Giulia Turco
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Giulia Fazzini è co protagonista insieme a Jason Prempeh di Shake, la serie che sta scalando le classifiche di RaiPlay dopo Mare Fuori. Milanese trapiantata a Roma per amore del cinema, è un volto già conosciuto all'universo seriale della piattaforma.

Nel 2021 è attrice protagonista di Marta&Eva, prodotto propriamente ‘teen' del catalogo RaiPlay, mentre l'anno successivo nel ruolo di Beatrice prende parte al progetto di Shake di portare la tragedia dell'Otello in un liceo romano. In qualche modo i suoi personaggi crescono insieme a lei, che ha solo 19 anni, ma per il suo futuro sogna il cinema d'autore. "Mi innamoro facilmente delle persone, delle atmosfere. Come Beatrice per amore sono disposta a tutto".

La maggior parte del cast in Shake non è originario di Roma. Pensi sia un caso o una scelta voluta? 

È vero, ma onestamente penso sia un caso: noi, come attori, abbiamo cercato di essere più fedeli possibile alla romanità pensata inizialmente dagli autori, però è bello che poi si sia formato un gruppo eterogeneo a rappresentare questi liceali.

Tu, ad esempio, sei di Milano. Sei ancorata alle origini o già proiettata in un futuro nella Capitale?

Con Milano chiaramente ho un legame affettivo importante. Ha un bellissimo sguardo sull'internazionale, che mi ha insegnato molto ad uscire dai miei confini. Roma è molto più cruda, più vera, la si mastica meglio, anche dal punto di vista artistico. Ti fa respirare l'Italia, la tua natura. Avere entrambi gli influssi mi rende veramente molto grata, ecco. Ho sempre avuto la possibilità di viaggiare molto e forse per questo mi è molto facile innamorarmi di posti che non siano casa mia. Ammetto che mi innamoro facilmente delle cose, delle persone, delle atmosfere.

In Shake c’è un’evidente spaccatura tra i gruppi adolescenziali, che tende a categorizzare i ragazzi. Tu personalmente l’hai mai vissuta?

Per come viene raccontata in Shake, sì. È una sorta di cliché quella delle varie ‘cricche’ di ragazzini che magari sono anche un po’ contrassegnate, un po’ alla High School Musical. Ci sono i bulli, i secchioni… ma credo che questo succeda in quell'età proprio perché stai ancora scoprendo te stesso. Avere addosso un’etichetta e viceversa avere il potere di darla a qualcun altro è qualcosa che ti fa sentire sicuro, o comunque un po’ più a tuo agio.

Beatrice è la ragazza più popolare, quindi è chiaro di che gruppo faccia parte.

Sì, ma frequenta quella compagnia solo perché ci si è ritrovata, sono i figli degli amici di suo padre. Poi, e questo ci tengo moltissimo a sottolinearlo, è l’amore a darle il coraggio per spostarsi verso chi è più vicino alla sua essenza. Il rapporto con Thomas le fa sentire che finalmente nel mondo c’è qualcuno che la rispecchia e, in qualche modo, la porta anche a sfidare il suo piccolo sistema.

All’inizio, però, c’è il rapporto con Leonardo. Come hai lavorato sul set con Damiano Gavino?

Ci siamo trovati, eravamo entrambi d'accordo sul voler esprimere il senso di solitudine che ti dà un rapporto sentimentale scelto solo per circostanza. Leonardo cerca di arpionare Beatrice, che gli sfugge, perché è quasi una conferma del suo status. Beatrice non si sente compresa. Io e Damiano abbiamo lavorato molto su quel vuoto che c’è tra due persone che non comunicano.

(Damiano Gavino in Shake)
(Damiano Gavino in Shake)

Una sceneggiatura che prende ispirazione da una tragedia di Shakespeare, nell’era della velocità, dei video TikTok. Non hai pensato che fosse un’impresa impossibile?

All'inizio qualche timore l'ho avuto, non tanto che la serie non venisse compresa, però. Già dalla prima stesura avevo visto il giusto linguaggio per poter comunicare con la velocità richiesta dai tempi. Piuttosto avevo paura che non venisse rispettata a pieno l’essenza dell’opera di Shakespeare, di cui io sono una fan assoluta. Penso che siamo riusciti a trovare un buon compromesso.

Quanto c’è di te in Beatrice?

Tantissimo. In comune abbiamo sicuramente il desiderio di autenticità e il coraggio per amore. Quando provo sentimenti forti per le persone, non mi interessa veramente d’altro.

Su RayPlay partita da ‘Marta&Eva’, un vero e proprio teen drama, e ora ‘Shake’, una serie Young adult. È come se crescessi con i tuoi personaggi. Quale sarà il prossimo step?

Ciò che il mio cuore desidera tanto sarebbe lavorare con il cinema d’autore. Non voglio parlare a nome di tutti, ma credo che in fondo sia il sogno di tanti attori. È un ambiente artistico dal quale traggo tanto, sarebbe quello il mio obiettivo.

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