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Shake, Giada Di Palma: “Non soffermarsi sui coming out è l’unico modo per liberarci dai pregiudizi”

Giada Di Palma è Gaia-Iago nella serie ‘Shake’ per RaiPlay. Vive un amore gay con Emilia (Greta Esposito) in maniera serena e consapevole. “Giada ha genitori comprensivi e questo le dà la sicurezza di essere se stessa sotto ogni aspetto. Ma non per tutti è così, il timore di mostrare la propria sessualità esiste, come per Emilia”.
A cura di Giulia Turco
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Giada Di Palma, protagonista della serie ‘Shake’, presta il volto a Iago, emblematico personaggio shakespeariano, che nel prodotto teen targato RaiPlay ha le sembianze di Gaia, adolescente romana che vive la sua sessualità in maniera fluida e consapevole e che accetta di mostrarsi agli altri nei suoi lati più oscuri. Arriverà a tradire i suoi amici più fedeli, per assecondare i suoi egoismi e il suo bisogno di non essere lasciata in disparte.

Maschile nell’Otello di Shakespeare, femminile nella serie RaiPlay. È interessante che Iago assuma le fattezze di una donna, fredda mente calcolatrice.

Penso che l’intenzione fosse proprio quella di rendere universali gli archetipi umani, in questo caso il male, la cattiveria. Tutto quello che fa Iago come personaggio non ha un sesso. Ciò che mi colpisce di questa figura raccontata da Shakespeare è che sa rendere il suo agire malefico anche ironico, a suo modo. Sono concetti validi universalmente e per ogni epoca. È stata una bella sfida adagiare questo ruolo su di me.

Gaia è omosessuale ed è libera da ogni pregiudizio. Il suo coming out viene ‘skippato’ nel racconto. La sensazione è che questa generazione non abbia troppo bisogno di soffermarsi troppo sul tema. 

Il coming out non viene raccontato esplicitamente nella serie, proprio perché Gaia lo ha vissuto in maniera serena. Ne sono certa. Ha due genitori molto comprensivi e attenti al suo bene, ai suoi bisogni. Nessuna delle persone che la circonda ha pregiudizi nei suoi confronti ed è proprio questo che le consente di sentirsi libera di essere davvero se stessa, di vivere a pieno la sua identità, anche nei lati più oscuri.

Gaia rappresenta un punto di arrivo per la sua generazione, ma la serie così come la realtà dei fatti dimostrano che c’è ancora tanto da lavorare.

Sì e non a caso anche in Shake non tutti i personaggi vivono la propria sessualità così liberamente. Emilia, ad esempio, che ha una storia con Gaia, ha ancora timore di quello che possono pensare i suoi genitori e infatti tiene la sua relazione nascosta alla madre. Con Greta Esposito, che la interpreta nella serie, abbiamo lavorato proprio su questa contrapposizione di punti di vista. Devo dire che anche nel girare le scene abbiamo instaurato un’ottima chimica, era tutto molto fluido e naturale.

(Giada Di Palma e Greta Esposito in una scena della serie RaiPlay)
(Giada Di Palma e Greta Esposito in una scena della serie RaiPlay)

Iago resta comunque un personaggio divisivo, controverso. Temi che il pubblico possa continuare ad identificarti con il ruolo del ‘cattivo’?

In generale recitare in quel ruolo è stata un’esperienza irripetibile e mi ha messa molto alla prova perché, anche nell’atteggiamento, mi sento molto diversa. Da parte del pubblico, devo ammettere che mi è capitato di leggere sui social diversi commenti che esprimevano un certo astio nei miei confronti, dicevano che sono insopportabile. Sicuramente è una soddisfazione perché significa che il ruolo è riuscito, però al tempo stesso spero di non rimanere con quell’etichetta addosso nel mio percorso artistico futuro.

La sfida di Shake è stata quella di portare un'opera teatrale su una piattaforma streaming. Trovi il passaggio macchinoso o credi che tutto sommato si possa applicare questo modello?

Credo che la complessità del teatro e il prodotto mainstream per la tv non siano poi così inconciliabili. Dal mio punto di vista mettere dei paletti in questo senso può essere limitante e penso che anche in futuro uno possa dare un valore aggiunto all’altro, in una contaminazione reciproca. Personalmente ho studiato teatro prima di approdare ai cortometraggi e poi alla serie tv, ma non saprei dire a quale mondo mi sento più affine, mi piacerebbe continuare a fare entrambi senza dover per forza scindere le due cose.

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