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“Quella telefonata ‘Tuo padre è morto’. Uno shock, non mi do pace”: Gian Maria Sainato rompe il silenzio

Il padre di Gian Maria Sainato è morto il 29 agosto 2023. È annegato a Sapri, aveva 59 anni. Su Fanpage.it, l’influencer ha rotto il silenzio sulla tragedia che ha colpito la sua famiglia. Sainato ha ripercorso quella mattinata drammatica: “Da quel giorno maledetto, il dolore non mi ha mai abbandonato. Non mi do pace, non doveva finire così”.
A cura di Daniela Seclì
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Il padre di Gian Maria Sainato è morto il 29 agosto, è annegato a Sapri
Il padre di Gian Maria Sainato è morto il 29 agosto, è annegato a Sapri

Gian Maria Sainato rompe il silenzio sulla tragedia che ha colpito la sua famiglia: il padre, Andrea Sainato, è morto il 29 agosto 2023, dopo essere annegato a Sapri. Aveva solo 59 anni. Dopo mesi in cui ha vissuto il lutto in silenzio, l'influencer, modello ed ex concorrente dell'Isola dei famosi, ha deciso di parlare dell'accaduto in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Gian Maria Sainato ha fatto alcune precisazioni sulle circostanze della morte e ha smentito ricostruzioni inesatte. Poi ha ripercorso quella mattinata drammatica: il telefono che suona e la voce della madre che gli comunica la tragedia, la corsa in aeroporto per raggiungere Sapri, le persone che lo fermano e lo abbracciano dopo avere letto la notizia sui giornali, ma anche quel rapporto conflittuale con il padre, a cui la sorte ha negato un lieto fine:

Da quel maledetto 29 agosto, non c'è un solo giorno in cui il dolore mi abbia abbandonato. Ho vissuto uno shock che mi ha portato delle conseguenze. Ho dovuto chiedere un supporto psicologico, perché sono stato così male da sfiorare la depressione. Mi hanno raccontato che quel giorno mio padre era felicissimo, poi la tragedia. Non ci siamo neanche salutati, non mi do pace, non doveva finire così.

Morto il padre di Gian Maria Sainato, è annegato a Sapri: aveva 59 anni

Il 29 agosto, la notizia di un uomo di 59 anni annegato a Sapri. Purtroppo era tuo padre. Come hai appreso la tragedia?

Quel tragico giorno mi ha chiamato mia madre. Avevo appena fatto la doccia, il cellulare era lontano. Di solito, se non rispondo, riprova dopo mezz’ora. Quella volta, però, prima mi ha telefonato e subito dopo ha provato a contattarmi anche su Whatsapp. Ho risposto e mi ha detto che mio padre si era sentito male in acqua ed era morto, la notizia più brutta della mia vita.

Eri a Sapri o a Milano?

A Milano. Ero sotto shock. Ho prenotato subito il primo aereo che partiva tre ore dopo e sono corso a Sapri. Il viaggio è stato terribile. Ero solo, leggevo le notizie che scorrevano su tutti i giornali. La gente che mi incontrava in aeroporto, mi abbracciava, ma non trovavo conforto in nulla in quel momento. La mia testa era su quella spiaggia a Sapri. Quando sono arrivato, sono andato alla camera ardente, allestita per due giorni, poi ci sono stati i funerali.

In quei due giorni alla camera ardente, hai avuto modo di metabolizzare l'accaduto?

In realtà ho provato uno shock che mi ha portato delle conseguenze, sono stato così male da sfiorare la depressione. Non mi do pace, non doveva finire in questo modo. Non è giusto che abbia perso la vita per una cosa così banale.

La dinamica della tragedia, Sainato: "Non si è trattato di un suicidio"

Andrea e Gianmaria Sainato, padre e figlio
Andrea e Gianmaria Sainato, padre e figlio

Sulla morte di tuo padre sono circolati dettagli confusi. Facciamo un passo indietro, se te la senti. Cosa è successo quel giorno?

È andato a fare il bagno, ha avuto un malore ed è morto in acqua. Mio padre aveva una grande passione per il mare, che conosceva bene anche come subacqueo. Inoltre, lavorava part time come pescatore con una paranza. Lo faceva più per passione che per necessità, perché aveva già un lavoro come barbiere e parrucchiere. Anche se era una giornata d’estate, calda, con la gente sulla spiaggia, il mare era agitato. Quella mattina ha fatto la spesa, poi ha detto a mia madre: “Vado a fare il bagno perché c’è il mare come piace a me, poi torno e preparo il pranzo”. Insomma, tutto tranquillo, regolare quotidianità.

Poi, la tragedia.

Conosceva il mare e pensava di poterlo gestire anche se mosso. Non ha ascoltato i consigli degli amici che gli dicevano di non entrare in acqua. Mi hanno raccontato che era felicissimo prima di fare il bagno, lui era come un bambino quando vedeva il mare agitato. Si è tuffato e ha nuotato con le pinne subacquee, ha giocato e scherzato nell’acqua, poi si è sentito male. Lo hanno visto scuotere le braccia, purtroppo questo gesto non è stato inteso come una richiesta d'aiuto. Nel giro di un minuto e mezzo, ha iniziato a comparire e scomparire tra le onde. Poi, un’onda lo ha travolto e lo ha riportato a riva. Hanno provato a rianimarlo, gli hanno fatto il massaggio cardiaco, hanno tentato di liberarlo dall'acqua. L’ambulanza è arrivata subito, ma non c’era più niente da fare.

Quindi si è trattato di un malore?

Sicuramente sì. Anzi, ne approfitto per smentire l'ipotesi del suicidio. Aveva comprato due pacchetti di sigarette, aveva fatto la spesa per cucinare, era felice. Tutte situazioni che non fanno pensare a un gesto volontario. Purtroppo, da un po’ di tempo, le sue condizioni fisiche andavano peggiorando, a causa di un problema di dipendenza sul quale preferisco non scendere nei dettagli. Ha incamerato acqua, il suo fisico era debilitato dalla malattia e non ha avuto la possibilità di salvarsi.

Mi dicevi che in spiaggia c'erano anche i suoi amici, possibile che nessuno sia intervenuto in tempo per salvarlo?

Lo avevano visto fare il bagno con il mare agitato tante volte e quindi credo che si siano fidati.

La consapevolezza che se ne sia andato in un giorno in cui era felice, riesce a lenire in parte il tuo dolore? 

Ci ho pensato, ma non attenua la tristezza. Sapevo che mio padre, a causa del suo problema e della mancata voglia di curarsi, non sarebbe vissuto a lungo, ma andarsene così è una beffa.

Gian Maria Sainato rompe il silenzio sulla morte del padre
Gian Maria Sainato rompe il silenzio sulla morte del padre

Nei mesi scorsi, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, hai raccontato che non vi parlavate da anni, ma avvertivi il desiderio di riallacciare un rapporto. Sei riuscito ad avere un chiarimento con tuo padre prima della sua morte improvvisa?

Purtroppo no e questo mi affligge ogni giorno. Non perché non gli abbia voluto parlare io, ma la sua situazione non era a favore. Anche lui, in questi anni, non ha mai fatto niente per venirmi incontro. Papà, purtroppo, non voleva farsi curare e ciò rendeva difficile avvicinarsi a lui, era imprevedibile. Questa situazione ha fatto soffrire la nostra famiglia e me più di tutti, provocandomi tanta tristezza. A un certo punto, ci siamo distaccati entrambi. Non mi ha mai cercato, forse perché sapeva che sbagliava. Con la sua morte, il fatto di non avere vissuto negli ultimi anni un rapporto da padre e figlio, mi ha inflitto ancora più sofferenza.

La prima volta che lo hai rivisto, dopo che vi siete allontanati, è stato alla camera ardente?

No, l’ho visto di sfuggita l'estate scorsa. A Sapri c’è stata una serata dedicata a me e lui è venuto con mia madre e con mia sorella. Sembrava felicissimo, orgogliosissimo di me. Questo mi rasserena. E pensare che io desideravo solo una cosa.

Cosa?

Volevo solo che si facesse curare. Ci abbiamo provato in tutti i modi. Da quelli più dolci e pacifici a quelli più duri. Per salvare lui e noi stessi. Purtroppo non ha mai accettato di farlo.

Spronarlo ad affrontare la sua dipendenza e a curarsi, era il tuo modo di dimostrargli di volergli bene.

All’Isola dei famosi lo dissi chiaramente: “È vero, non parlo con te, ma se ti fai curare, io ci sono”. Sto capendo adesso, però, che ci sono situazioni in cui non si ha la forza di farsi curare. Probabilmente non riusciva a combattere contro questo suo male, per lui era essenziale conviverci. È brutto da dire e ci soffro, ma l'impressione è che per lui fosse quasi meglio perdere i contatti con un figlio, che rinunciare a quel mostro che ormai lo aveva preso totalmente, testa e corpo, e da cui non riusciva a liberarsi. Ho vissuto in questa situazione da quando sono nato, con delle conseguenze emotive, per me è stato un trauma. Allontanarmi è stata una difesa, ma pensare che non ci siamo nemmeno salutati, mi rattrista. È una sofferenza che a cinque mesi dall'accaduto non si è ancora attenuata.

La lettera che il padre scrisse a Gian Maria Sainato quando era all'Isola

Gian Maria Sainato all'Isola dei famosi
Gian Maria Sainato all'Isola dei famosi

Mentre eri all'Isola dei famosi tuo padre ti scrisse una lettera, che però non ti è mai stata consegnata. Sei riuscito a leggerla?

Sì, me l’ha data mia zia. Non era di grandi parole, l’ha scritta mia zia aiutata da lui. Diceva che era contento del percorso che stavo facendo nel programma e che gli dispiaceva di questo allontanamento negli anni. La tengo carissima, conservata nel mio armadio.

All’Isola hai parlato del rapporto con tuo padre ai concorrenti. In questa occasione, li hai risentiti?

Mi hanno contattato Pamela Camassa, i Jalisse, Helena Prestes e Nathaly Caldonazzo, mi ha fatto molto piacere. Tutti gli altri non si sono fatti sentire. Da Marco Mazzoli ad Alessandro Cecchi Paone, neanche un messaggio di condoglianze. Eppure abbiamo vissuto un’esperienza intensa insieme. Mi è dispiaciuto tantissimo. Silenzio anche da Ilary Blasi, Enrico Papi e Vladimir Luxuria. E poi Cristina Scuccia, con cui ci eravamo sentiti fino a un mese prima e che tanto decanta il suo animo caritatevole, avrebbe potuto mandarmi almeno le condoglianze. Una persona, invece, mi ha colpito molto.

Chi?

Chiara Ferragni. Mi ha scritto e sono rimasto spiazzato. Mi ha mandato un messaggio di vicinanza, mi ha detto che le dispiaceva per l’accaduto, mi ha colpito. Con Chiara non ho un rapporto di amicizia. Ci siamo visti forse cinque volte nella vita. Avrà letto la notizia e avrà avuto un momento di dispiacere, di sensibilità verso di me. È vero che sono amico del suo general manager Fabio Maria Damato, ma quando esco con lui, Chiara non c'è mai.

Sai che questo è un momento delicato per Chiara Ferragni. È indagata per truffa aggravata.

Quello che posso dire è che ho sempre visto in lei un animo buono, è una persona disponibile e gentile. Riguardo a quello che le sta accadendo, di cui mi dispiace, sono sicuro che sia in buona fede perché ho visto come lavora la TBS Crew, sono stato anche nella loro sede, sono molto precisi. Chiara ha donato 1 milione di euro all'ospedale Regina Margherita, questo dimostra che ha provato a rimediare all'errore di comunicazione commesso. Sono certo che riuscirà a rialzarsi.

Ti è capitato di incontrare Fabio Maria Damato dopo l’accaduto?

Certo, l’ho visto anche nei giorni scorsi. A me sono sembrati tranquilli per quanto riguarda questa situazione, perché ritengono sia tutto a posto. Ovviamente la vicenda ha avuto grande risonanza, ci sta che emotivamente siano un po’ scossi, lo saremmo tutti, ma sono sicuro che riusciranno a risolvere la situazione.

So che in questo periodo hai trovato un po’ di serenità grazie a una persona che ti sta accanto.

Preciso che resto pansessuale. Indipendentemente dal genere, se una persona mi porta ad avere dei sentimenti nei suoi confronti, continuo a frequentarla. In questo caso, c’è un ragazzo che, ultimamente, non voglio dire che mi abbia rubato il cuore, ma ci sta provando. Il mio cuore è ancora spezzato per quel maledetto 29 agosto, devo essere sincero. Però sta provando a rendermi felice. Questa è una cosa bella. Ci frequentiamo da un mesetto.

Fa parte del mondo dello spettacolo?

No e penso sia meglio. A volte con i personaggi famosi è complicato uscire anche per un caffè. Magari vogliono incontrarti solo nella hall di un hotel, in un’area privata del ristorante, per non farsi vedere in giro. Io non amo questo tipo di rapporti eccessivamente nascosti. Preferisco vivere le cose con più naturalezza.

Hai ripreso le redini del tuo lavoro?

In questi mesi difficili, ho continuato a lavorare come influencer e modello, ma ho accantonato la televisione. Subito dopo la morte di papà mi è stato chiesto di andare in tv a parlarne sia in Rai che Mediaset. Ho rifiutato perché non me la sentivo, era un momento così struggente per me, che ho dovuto chiedere supporto psicologico. Ora ricominciando a camminare con le mie gambe. Probabilmente ci saranno delle buone opportunità quest’anno in tv e al cinema, ci stiamo lavorando.

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