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Michela Miti: “Alberto Bevilacqua voleva cedermi i diritti dei suoi libri, con la sua famiglia ho avuto problemi”

L’attrice torna a parlare delle condizioni precarie in cui vive, dai problemi economici allo sfratto imminente, parlando anche del rapporto con l’ex compagno Alberto Bevilacqua, morto nel 2013: “La soluzione poteva essere il matrimonio, ma lui veniva da un’esperienza difficile”.
A cura di Sara Leombruno
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Risale al 3 agosto il drammatico racconto di Michela Miti. L'indimenticabile supplente nei film della saga "Pierino" con Alvaro Vitali in un'intervista a Gente aveva spiegato di trovarsi in gravi condizioni economiche e di essere sul punto di subire uno sfratto. L'attrice ora torna sull'argomento, parlando anche del rapporto con l'ex compagno Alberto Bevilacqua, celebre scrittore morto nel 2013.

Le parole sull'ex compagno Alberto Bevilacqua, morto nel 2013

Michela Miti e Alberto Bevilacqua cominciarono a frequentarsi nel 1994, ma il loro primo incontro risale a dieci anni prima, dall’attore Massimo Serato "che mi corteggiava vanamente", ha spiegato l'attrice al Corriere della Sera. Al tempo, lei aveva 18 anni e Bevilacqua fece di tutto per osteggiare il loro incontro. La volta successiva, poi, si trovarono a conversare di amore e poesie, da allora non si sono più lasciati fino al 2013, anno in cui lo scrittore è morto.

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A domanda diretta se l'ex compagno le avesse lasciato qualcosa in eredità: "No, ma fu per via del nostro amore: intenso, viscerale. Lo vivevamo istante per istante. Non ci pensavamo. La soluzione poteva essere il matrimonio: lui però veniva da un’esperienza difficile". Quando Alberto Bevilacqua stava per cederle i diritti dei suoi libri, infatti, sorsero i primi gravi problemi di salute che lo portarono alla morte: "Delle successive vicende legali con la sua famiglia preferisco non parlare", le parole.

Il declino di Michela Miti: dal successo di Pierino agli aiuti dalla Caritas

Miti adesso vive in condizioni estremamente precarie. Gli aiuti della Caritas le permettono di andare avanti perché ha finito i risparmi "per curare mamma, ammalata negli ultimi anni". Riceve qualcosa per i diritti per i film, ma "roba di spiccioli". È stata costretta a vendere tuti gli oggetti preziosi che aveva per sopravvivere, tra cui un'ambra del suo ex compagno. Per merito di un'assistente sociale, adesso, percepisce l’assegno di inclusione.

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