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Michela Coppa: “A Passaparola vivevamo come in collegio. La tv? Mi sono fermata perché non avevo più una vita”

L’ex letterina si racconta a Fanpage.it: “In ballo c’era anche un posto a ‘Quelli che il calcio’, ma scelsi Gerry. Dormivamo tutte nello stesso appartamento. Mengacci? Ci vedevamo pochissimo. Mi piacerebbe tornare in televisione, ma come dico io”.
A cura di Massimo Falcioni
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“Ad un certo punto mi accorsi di non avere una vita. O lavoravo, o vivevo. Ero sempre fuori casa e una volta trovato il compagno che sarebbe poi diventato mio marito mi sono voluta dare una possibilità”. Michela Coppa ha sempre avuto le idee chiare e a Fanpage.it racconta il suo allontanamento volontario dalla televisione, che l’ha comunque portata a perseguire le sue passioni attraverso altri canali.

Classe 1983, Michela è nata e cresciuta a Parma, dove è rimasta fino ai 18 anni. “Sono una super-parmigiana, come diciamo dalle nostre parti ‘una parmigiana dal sasso’, da ben sette generazioni”. Dopo il liceo scientifico bilingue, ecco l’iscrizione alla Facoltà di Farmacia, con la laurea mancata per un soffio. “Mi mancava un annetto – spiega – la vita mi ha portato in altri lidi, anche se la parte scientifica è sempre rimasta nelle mie corde, considerata la passione che ho per il benessere e la nutrizione”.

La prima esperienza nel mondo dello spettacolo si è concretizzata nel 2001, a Salsomaggiore Terme, non lontano dalla sua città d’origine. “Fu mio fratello ad iscrivermi a Miss Italia, mandò una mail all’organizzazione. Superai le prefinali di San Benedetto del Tronto e arrivai alla fase conclusiva. Ero molto timida, cominciai a crederci man mano. Alla fine mi classificai tra le prime sedici”.

Ti ricordi cosa accadde il giorno dopo la proclamazione di Daniela Ferolla?

Certo. Ci fu l’attacco alle torri gemelle. Infatti la notizia della proclamazione sparì subito dalle notizie. Io ero rientrata a casa, abitando vicino. Ero avvolta da una comprensibile delusione che, ovviamente, venne spazzata via da questo avvenimento enorme. Dentro di me si sistemarono un sacco di cose. In tv si parlava di migliaia di morti e assistevamo a scene strazianti. Rimisi in ordine i veri valori.

Di lì a poco arrivò “Passaparola”.

Quando feci il provino avevo appena terminato la maturità. In ballo c’erano sia ‘Passaparola’ che un posto a ‘Quelli che il calcio’ con Simona Ventura. Scelsi Gerry, perché il ruolo di ‘letterina’ mi sembrò più interessante.

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In quegli anni le ‘letterine’ erano nell’occhio del ciclone. In “Ricordati di me” di Gabriele Muccino spuntarono chiare allusioni alla vostra figura.

Quando arrivai avevano già deciso di prendere ragazze più normali, della porta accanto, senza forme ed altezze eccessive. Tieni conto che eravamo tutte alla primissima esperienza.

Quindi non percepisti alcuna pressione.

No, no. Fuori dal lavoro era come se fossimo in collegio (ride, ndr). Dormivamo tutte nello stesso appartamento, eccetto la ragazza francese. La casa era vicinissima agli studi ed eravamo letteralmente in una botte di ferro. Ci gestivano bene, c’era un bel rapporto umano e non mi sentii mai una donna oggetto. Non percepivamo gli occhi puntati, anche perché eravamo molto più coperte. Indossavamo delle divise firmate da Roberto Cavalli e sembravamo Sailor Moon.

Tre stagioni di “Passaparola” poi “La Corrida”, sempre al fianco di Scotti.

Mi propose Gerry e piacqui a Marina Donato. Per lui era importante condividere il palco con una persona che conoscesse. Doveva esserci un feeling lavorativo. Mi ha formata in tutto, nutro una profonda stima. Sapevo quando potevo parlare e quando no, monitoravo i suoi atteggiamenti. Ero munita di chiavi di lettura che mi permettevano di essere ironica e di uscire dal mio ruolo. D’altronde, non avevamo un reale copione, andavamo a braccio.

Insomma, fu una scuola.

Dovevi saper improvvisare. Quando mi chiedono se abbia frequentato una scuola per condurre, io rispondo che la mia formazione è stata la stessa televisione.

Citavi Marina Donato, scomparsa pochi mesi fa.

Mi accolse a braccia aperte, da subito. Mi avvertirono che aveva un carattere difficile, invece mi trovai immediatamente in sintonia. Ero una cucciola e lei fu molto materna. Ci fu un periodo di normale conoscenza, da entrambe le parti. Ma si accorse che ero una persona precisa e puntualissima. La conquistai fin dal primo momento, senza grandi strategie mentali.

Nel 2009 assistesti al divorzio tra “La Corrida” e il maestro Roberto Pregadio. Che clima si respirava?

C’era profondo dispiacere. Era una parte importante del programma, l’anello di congiunzione tra la nostra ‘Corrida’ e quella di Corrado.

Al suo posto subentrò Vince Tempera.

Fu carino, umile e si mise a disposizione. Però era evidente che la magia che poteva creare il maestro Pregadio non si poteva replicare.

Passiamo a Davide Mengacci. Con lui hai condotto “Cuochi senza frontiere” e “Ricette di famiglia” per oltre dieci anni.

In realtà io e Mengacci ci vedevamo pochissimo. Ero inviata e non fu effettivamente un compagno di viaggio. Io tornavo, lui partiva e viceversa. Davide si fermava in un singolo comune, mentre io giravo l’Italia. Comunque, mi ha sempre trattata benissimo, è una splendida persona e sono stata fortunata nel passare da Gerry a lui. Un onore. Sono professionisti che oggi fatichi a trovare. Tuttavia, il lavoro quotidiano vis à vis è un’altra cosa.

Cosa causò la volontà di allontanarti dalla tv?

Ero sempre in movimento. Partivo per una settimana, poi rientravo e rifacevo di nuovo le valigie. Per dieci anni sono stata fuori dieci mesi l’anno. Ti passa la vita davanti e non te ne accorgi. Senza contare che sul fronte salutare mangiare sempre fuori non era molto consigliato. Per un periodo pensai di esplodere.

In che senso?

Portavo una taglia 40-42 ed ero arrivata ad una 44 piena. Mi prese male. Dovevo apparire in video e non mi piacevo più. Allora iniziai finalmente a lavorare sul mio corpo e sull’alimentazione.

Rimaniamo un attimo sul tuo distacco dal piccolo schermo.

Non avevo una vita. Mi sono fermata, conoscendo i rischi che correvo. E’ stata una decisione presa con coscienza. Ho deciso di stare con Cristian e quattro anni fa è nata nostra figlia Fara.

A quando risale, in ambito alimentare, il cambio del tuo stile di vita?

Nel 2011 Massimiliano Rosolino mi aiutò e mi fece conoscere la dottoressa Sara Farnetti. Aveva seguito una determinata dieta, notai il suo cambiamento fisico e mi consigliò di affidarmi a lei. Come ti dicevo prima, il mio corpo mi mandava segnali e non potevo continuare ad ignorarli. Ancora oggi io e Sara ci sentiamo, mi segue nel quotidiano e condividiamo tanto.

Sei vegana?

Né vegana, né vegetariana. Sono onnivora. Con le strategie giuste si può mangiare di tutto, non sono un’estremista e non lo sono mai stata. Ritengo che la quotidianità debba essere giusta, non perfetta, ma giusta.

Di pari passo hai scoperto lo yoga.

Grazie ad una vacanza a Miami, ospite della mia migliore amica. Già facevo pilates e in quei casi il passaggio allo yoga è quasi automatico. La seguii per dieci giorni e mi misi a praticarlo. All’inizio fu difficile, ma a poco a poco sbocciò l’amore. Il respiro è la nostra onda, il nostro ritmo. Trovi punti di connessione con te stesso che non hai mai toccato. Per questo sono rimasta stregata e poco prima che scoppiasse la pandemia sono diventata insegnante.

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Immagino che nei mesi del lockdown lo yoga sia stato fondamentale.

Mi ha salvata. Ebbi un grosso riscontro on-line, grazie soprattutto alle settimane passate forzatamente a casa. Tutti cercavano un modo per stare bene e non bisognava cercare il bene esternamente, ma dovevamo guardarci dentro. Mi sono fatta trovare pronta al momento giusto, con grande umiltà.

La tua comunicazione si è spostata in rete.

Quando smisi con la televisione mi domandai cosa avrei fatto. Non intendevo più parlare di cibo, volevo aprirmi ad altro e i social erano predominanti. Ho quindi provato a creare un mio canale tv. Quello che avrei voluto fare, che in tv non esisteva, lo ho realizzato sul web. In origine la mia intenzione era quella di parlare di beauty e vestiti, al contrario puntare sull’alimentazione fu la strategia corretta. Sul discorso salutare non c’era molta offerta, pertanto individuai l’agenzia Realize e mi misi in cammino.

Sei soddisfatta del risultato?

Sì! Ho la possibilità di creare i miei contenuti e nessuno mi dice cosa devo fare. Ho costruito da zero una immagine di me differente, dove affronto il tema del benessere a 360 gradi. Sono anche co-founder di un’azienda di integratori, si chiama ‘Nutricom’. Questa fase della vita mi piace molto.

L’idea del podcast, invece, come è nata?

’Amati – Vivi con benessere’ è nato l’anno scorsa. Tra poco cominceremo a registrare la seconda serie che uscirà nel 2026. Parleremo di calo del desiderio, del benessere sessuale, di alimentazione e ovviamente di yoga. Intendiamo toccare più punti. Questo progetto mi ha riportata a condurre e posso proporre una nuova versione di me. Nel frattempo ho anche pubblicato due libri, uno con la stessa Farnetti dedicato all’alimentazione, e l’altro legato al benessere e alle stagioni.

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La televisione l’hai archiviata?

Era abbastanza difficile trovare uno spazio, soprattutto per chi non intende fare reality. Motivo per cui ho scelto la famiglia. Grazie a mio marito ho avuto il coraggio di fare questo salto nel vuoto, che mi ha portata ad avere tanto indietro.

Hai nostalgia?

Mi piacerebbe tornare, ma come dico io. Un ‘Pechino Express’ lo farei, perché mi permetterebbe di scoprire me stessa. Mi regalerebbe un viaggio interiore bellissimo. Per il resto, mi piacerebbe condurre un programma con esperti che parlano dell’argomento di giornata. Vorrei tornare con qualcosa di utile e formativo, non in maniera casuale.

Qualcuno si è fatto avanti?

Mi sono giunte proposte, ma a 42 anni valuto solo progetti che sento adatti a me, sennò no. Sono mamma, la quotidianità è tosta, non ho tempo da perdere. Le mie priorità sono mutate. La maternità ti preclude delle strade, in compenso ti lascia le cose importanti. Non mi interessa esserci a tutti i costi.

Nella tv generalista di oggi pensi che ci sarebbe spazio per una trasmissione sullo yoga e sul benessere psicofisico?

Sono questioni complesse, occorre profondità di pensiero. Credo che non interesserebbero perché sono argomenti di nicchia, che non hanno appeal. Io la guarderei, ma ammetto che è cambiata la nostra fruizione televisiva. Io stessa ne guardo pochissima, non ho più il tempo che avevo prima.

Cosa guardi?

Qualche serie quando cucino e ogni tanto ‘La Ruota’, se riesco a mettere presto a letto la bimba. Mi piace molto Samira e per Gerry nutro un affetto che mi fa venire voglia di seguirlo. Ma ci sono orari in cui non esisto. Educo Fara a vedere poca televisione. Se hai una figlia piccola devi stare attenta a tutto, perché quello che va in onda non lo scegli. Preferisco farle guardare qualche cartone della Disney.

Accennavi ai reality. Difficile credere che non ti abbiano mai cercata.

Sarei dovuta partire per ‘L’Isola dei Famosi’, nel 2018. Era l’anno di Jonathan Kashanian. Il mio ingresso sarebbe dovuto avvenire a programma avviato, ma non so cosa sia accaduto. Saltò tutto, forse un angelo caduto dal cielo mi aiutò. Ti assicuro che per il carattere che ho sarebbe andata malissimo.

“L’Isola” fu l’unico contatto?

No, svolsi pure il provino per ‘Tale e quale’, che andò benissimo. Purtroppo non ne uscii vittoriosa. Magari ‘Ballando con le stelle’ lo vedrei bene. Ma non vado cercando nulla.

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