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Massimo Ghini: “Ho fondato il Pd, ma la sinistra è ipocrita. Marginalizzato da un certo cinema, ma amato dal pubblico”

Massimo Ghini è il protagonista del film di Pupi Avati, Nel tepore del ballo, e in un’intervista racconta i suoi inizi, il suo essere marginalizzato da un certo cinema, ma anche il suo impegno politico da cui negli anni ha preso le distanze.
A cura di Ilaria Costabile
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Massimo Ghini è tra i protagonisti dell'ultimo film di Pupi Avati, Nel tepore del ballo, e in una lunga intervista si racconta parlando della sua carriera, spesse volte ai margini di un certo cinema, del suo interesse per la politica che nel tempo si è diradato, ma anche di cinepanettoni e di un episodio, a tratti inverosimile, vissuto con Sean Penn.

Massimo Ghini: "Ho girato 121 film e mai vinto un David"

Se si pensa a Massimo Ghini, tanti sono i film e anche i prodotti televisivi a cui si può fare riferimento. Un attore poliedrico, che ha saputo cambiare registro sul grande come sul piccolo schermo ma che, nonostante tutto, come ritiene Pupi Avati, l'attore romano spesso sia stato messo ai margini e al Corriere commenta questa affermazione:

Sì, marginalizzato da un certo cinema, ci convivo da tutta la vita, se fosse dipeso da alcuni critici e da certi autori vivrei sotto un ponte. Evidentemente, ho un talento che mi tiene in piedi.

Gli inizi sono stati in teatro e, in effetti, Zeffirelli gli aveva consigliato di restare sul palcoscenico: "Ho girato 121 film e non ho mai vinto un David di Donatello, ho avuto una candidatura da adulto per Muccino e non ho vinto. Ora sono fuori quota, ho un’esperienza tale che chi se ne frega. La mia forza, lo so che per i 100 autori è una bestemmia, è il pubblico". Teatro con i più grandi, da Gassmann a Strehler e poi i cinepanettoni:

Senza fare paragoni, ma se De Niro fa Taxi Driver e poi in una commedia si fa una puntura sul pene non c’è problema. Se lo faccio io finisce il mondo

A proposito di star hollywoodiane, Massimo Ghini ricorda anche l'episodio vissuto con Sean Penn, infuriato con i fotografi:

Nel 1998 giravamo a Firenze "Una notte per decidere". La sera al ristorante sbucarono i paparazzi, lui inveì, io andai a parlarci ma quelli tornarono, ci fu una rissa. Mi ritrovai in mezzo. La polizia ci portò al commissariato. Al comandante, che non conosceva Sean Penn, dissi che era il marito di Madonna, quello non capì e peggiorai la situazione

Il rapporto con la politica

Tanti i titoli di cui è stato protagonista e non solo, nella sua carriera, come anche film estremamente popolari come quelli di Natale, di cui sembra ancora che debba giustificarsi. Ed è qui che Ghini introduce la politica "la sinistra è ipocrita e la destra è bugiarda":

Eppure sono l’unico rappresentante di sinistra che ha fatto l’uomo di sinistra: sono uno dei fondatori del Pd, sono stato consigliere comunale e per dodici anni a capo del sindacato attori, dove mi sono fatto da parte perché sarei diventato come Kim Jong-un in Corea. Però poi mi dedicai all’Imaie che tutela gli artisti e lì, sui fondi, molti anni prima del film mai girato del killer americano (ma quello è un dramma) ho scoperto che c’è del marcio in Danimarca. Mi hanno accusato di essere l’attore ricco e famoso che non vuole distribuire i soldi.

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