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Luca Argentero: “Mi sento un rottame, ho la pancia e le rughe. Vorrei andare in pensione a 55 anni”

Luca Argentero si è raccontato sulle pagine del Corriere della Sera. L’attore e scrittore ha parlato della sua ossessione per il tempo che passa e del desiderio di andare in pensione a 55 anni.
A cura di Daniela Seclì
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Luca Argentero, in libreria con il romanzo Disdici tutti i miei impegni, si è raccontato in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera: dal tempo che passa all'amore per Cristina Marino. L'attore si è cimentato nella scrittura di un personaggio, Fabio Resti, molto diverso da lui, che ha ammesso candidamente: "Mi sento un rottame. Ho la testa ormai grigia, la pancia, le rughe".

Luca Argentero vorrebbe ritirarsi a 55 anni

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Luca Argentero ha raccontato che gli piacerebbe trasformare il suo libro in una serie televisiva e firmarne la regia. Quanto al suo passato di concorrente del Grande Fratello, ha dichiarato di avere partecipato al reality per soldi. Ancora oggi, valuta con attenzione le decisioni prese in ambito lavorativo, perché sogna di andare in pensione a 55 anni:

Ma lo sa che quella del Grande Fratello è una parentesi che quasi non ricordo nemmeno io? Sono passati tanti anni, lo feci per soldi. Calcolai che se avessi vinto la cifra in palio avrei potuto riposarmi un poco e decidere che cosa fare del mio futuro, visto che mi ero appena laureato. Anche adesso faccio calcoli. Ho scritto il libro perché mi piacerebbe lavorare intensamente ancora per qualche anno, guadagnare abbastanza per vivere bene e far vivere bene la mia famiglia e poi vorrei andare in pensione a 55 anni. Viaggiare con mia moglie, riposarmi, leggere e scrivere libri e sceneggiature. Ogni tanto, poi, fare un film che mi piace ma solo per il gusto di farlo. Non ha senso andare in pensione tardi.

Luca Argentero, la bellezza e il tempo che passa

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Luca Argentero, nel corso dell'intervista, ha anche ammesso: "Ho sfruttato la bellezza quando ho potuto". E si è detto consapevole del ruolo giocato dal suo aspetto in alcune opportunità lavorative avute all'inizio della sua carriera:

Secondo lei perché per fare una serie importante come Carabinieri, ormai tanti anni fa, hanno scelto me, uno che non aveva mai recitato e che non aveva neanche uno zio nel mondo del cinema? Perché volevano un tipo bello, sportivo e che piace alle donne. La mia è la franchezza di un laureato in Economia che ha senso pragmatico. Se poi mi chiede se è sempre stato tutto facile, le rispondo di no. All'inizio mi sentivo una specie di intruso.

Infine, ha parlato del suo rapporto con il tempo che passa: "Lei tocca un tasto importante nella mia vita. lo sono ossessionato dal tempo. Dal tempo che passa, perché davvero sento di diventare vecchio, non scherzo. Dal tempo che non mi basta, perché io vorrei vivere tanto, tantissimo con Cristina e con i miei figli. Dal tempo che deve ancora venire, perché vorrei proteggere Nina e Noè dalle cose brutte che inevitabilmente incontreranno. Dal tempo vissuto male, perché se c'è una cosa che mi fa incaz*are è chi butta via il tempo. Dal tempo da dedicare anche a me stesso, perché lavorare in serie lunghe come Doc vuol dire sapere che per sei o sette mesi non puoi fare programmi che non siano quelli di lavoro sul set. Ecco perché Cristina è importante nella mia vita. Lei conosce questo lato del mio carattere e lo rispetta, prova a darmi tempo ogni volta che può".

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