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Leo Gullotta: “A 70 anni ho sposato Fabio. Governo Meloni offensivo dal punto di vista civile e umano”

Leo Gullotta, intervistato da Repubblica, ha parlato di diritti civili e del suo matrimonio con Fabio Grossi. Poi, ha espresso il suo parere sul Governo Meloni e su Elly Schlein.
A cura di Daniela Seclì
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Leo Gullotta si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Repubblica. L'attore ha parlato di diritti civili, del matrimonio con Fabio Grossi e del suo parere sul Governo Meloni e su Elly Schlein. Il 77enne ha ricordato anche gli anni al Bagaglino, quando rifiutò i doni che Silvio Berlusconi portava agli attori e alle ballerine:

Durante le prove, Berlusconi portava dei cadeau o faceva consegnare i regali: farfalle gioiello per le donne, per noi maschietti orologi. Io educatamente salutavo, gli altri tutti prostrati, gioiosi. Me ne stavo in camerino e quando veniva il segretario, dicevo sempre: "Ringrazio, ma l’ho già avuto". Se ho mai accettato il dono? No. Una piccola scelta di libertà personale, senza suonare i tamburi. La lezione che mi aveva insegnato mio padre: "Mantieni la libertà del pensiero, quando lo abbandoni sarai sempre complice di qualcosa".

Leo Gullotta, l'unione civile con Fabio Grossi e la critica al Governo Meloni

Leo Gullotta è sentimentalmente legato al compagno Fabio Grossi da ben 43 anni. Nel 2019, l'attore annunciava la loro unione civile. A Repubblica ha dichiarato: “Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Come è venuta fuori la possibilità delle unioni civili l’ho colta subito. Ma la strada per i diritti è lunga”. Quanto al matrimonio con Grossi ha aggiunto: "Stavo con Fabio da 43 anni. Ci sono voluti trent'anni per la legge sulle unioni civili, che è un fatto di civiltà. È un diritto e l’ho preso. Vivo meravigliosamente bene con Fabio, con grande rispetto”. E ha concluso commentando la posizione del Governo Meloni sui diritti civili:

Tiziano Ferro dice che non sono pieni diritti? Ha ragione. A tutt’oggi con questo governo è offensivo quello che accade dal punto di vista civile e umano. Addirittura sposano la linea di Orban, apprezzando di più la vita non concessa all’omosessualità, con la scusa delle mamme che fanno i figli all’estero, raccontando storie incredibili e negando i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone? Sono parole spudorate.

Quindi ha detto la sua anche su Elly Schlein: "Aprirà porte e finestre, ora lo deve fare. Appare – ed è – una persona serena, sicura di poter guidare il Pd. Se abbiamo questo governo, è anche colpa della sinistra che gli ha preparato tutto su un piatto d’oro. Un governo che si era concentrato sui rave, non ci saranno cose più importanti in questo Paese? Armi di distrazione di massa. Ma poi discorsi imbarazzanti, Dante uomo di destra. Non c’è altro da aggiungere”.

Il coming out di Leo Gullotta nel 1995

Era il 1995 quando Leo Gullotta fece coming out. Durante la conferenza stampa del film Uomini, uomini, uomini, un giornalista gli chiese del suo orientamento sessuale: "Mi chiese se ero anch’io un omosessuale. Serenamente ho detto: ‘Sì, perché?’. Pagine strapiene, allora non c’era il coming out. Fino ai 25 anni ho vissuto la mia vita da eterosessuale, ho avuto le mie storie. Dico sempre: mi piaceva il cioccolato, poi ho scelto la crema”. Tuttavia, a suo dire, un funzionario Rai gli impedì di interpretare don Pino Puglisi, nel timore che il Vaticano non la prendesse bene: "La pochezza di pensiero porta a questo. Non ho fatto drammi”.

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