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Francesco Paolantoni risponde alle accuse di blasfemia: “Bigotti e razzisti, questa Rai mi fa paura”

Francesco Paolantoni a Fanpage.it dice la sua sulle accuse rivolte allo sketch con Biagio Izzo sulla Natività andato in scena nel programma ‘Da Natale A Santo Stefano’. Gasparri ha commentato la parodia accusandoli di ‘blasfemia’ e ‘volgarità’. Il comico: “Roba vergognosa, dimostrano aggressività e mancanza di democrazia”.
A cura di Gaia Martino
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Francesco Paolantoni commenta a Fanpage.it le dichiarazioni di Maurizio Gasparri che in commissione di vigilanza Rai ha definito "blasfema e volgare" la scenetta con Biagio Izzo sulla natività andata in onda in Da Natale a Santo Stefano, lo scorso 26 dicembre, su Rai2. La parodia del "Presepe Vivente" ha fatto storcere il naso anche ai cattolici tradizionalisti italiani, Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e Carlo Giovanardi, fondatore di Popolo e Libertà, che si sono detti "sdegnati e indignati" per la rappresentazione andata in onda: secondo loro è andato in scena "uno scimmiottamento della Natività dissacrante e di pessimo gusto, con san Giuseppe che lamenta di essere stato operato alla prostata e pertanto incapace a procreare e con un uomo travestito da Vergine Maria". L'attore e comico napoletano ha descritto la polemica come "vergognosa".

Avevate immaginato che si sollevasse una polemica pensando a questo sketch?

Ci avevamo lontanamente pensato, ma non credevamo che si arrivasse a questi livelli. Non credevamo che queste menti fossero così ottenebrate dalla voglia di bigottismo e dalla esagerata oscura e mediocre visione di quello che è la satira, l'ironia. Questa non è la televisione del Vaticano, è la tv di Stato. Non capisco perché la tv di Stato laico dovrebbe impedire una cosa del genere. C'è libera espressione. A me queste cose mi sanno di oscurantismo, di dittatura, di una roba antica. Mi fanno paura. Non credo che queste cose possano offendere la Chiesa, i credenti.

Accusano lei e Biagio Izzo di ‘blasfemia' e ‘volgarità'.

Non abbiamo detto una bestemmia, è stato un gioco. Bisogna saper giocare anche sulla sacralità. È una roba vergognosa che ci si attacchi a queste cose e non si pensi alle volgarità dei politici. È una roba ridicola e mi fa terrore, è paurosa. Se viviamo in una condizione di questo tipo, stiamo rovinati. Non ci credo che la gente possa scandalizzarsi per un gioco, sono sconcertato. Sono più loro (i politici, ndr) che la Chiesa stessa che fanno casino. Professano di essere cristiani e poi danno dimostrazioni di aggressività e mancanza di democrazia. Che cristiani sono? Ognuno ha il diritto di dire la propria, hanno il diritto di dire che non è piaciuta, ma gridare allo scandalo, no. È folle.

Si parla anche di "un uomo travestito da Vergine Maria" nell'interrogazione.

Sì, era un comico che faceva le veci della Madonna. Non abbiamo detto che la Madonna era un uomo. C'è del sottile razzismo, sessismo, sotto queste robe. In quel momento era un attore che interpretava la Madonna in maniera ironica e satirica. Non c'era volontà di offesa, ma solo la voglia di mettere in piedi una roba divertente. È una roba terrificante, paurosa. Quando accadono queste cose, ho paura perché mi sembra di andare incontro ad un'atmosfera di terrore.

Questa vicenda sembra significativa nel tracciare i confini di quello che in Rai si potrebbe o non si potrebbe fare. Che idea si è fatto?

Sì, ed è terrificante. Invece di andare avanti, andiamo indietro. Ripeto, è la tv di Stato. Si dovrebbe poter dire tutto, soprattutto quando si rientra nei limiti del buongusto. Era un gioco, siamo attori, facciamo questo mestiere. Si chiama ironia, satira.

La contestazione arriva da quella stessa area politica fautrice della nuova Rai ‘meloniana'.

Sono i conservatori, quelli che fanno più paura, quelli che propendono per la censura. Mi sembra di tornare indietro. Non voglio fare paragoni, ma anche la Smorfia con Troisi fece una roba del genere.

Ha sentito Biagio Izzo o De Martino, o qualcuno tra gli autori dello show dopo aver saputo della notizia? 

Ne parlai con Biagio, ma in maniera ‘en passant'. Non ci sembra una cosa di cui parlarne seriamente. Ci siamo fatti una risata, non ce l'aspettavamo perché non l'abbiamo fatto con quella intenzione. Un religioso, cattolico, credente, ma ironico e spiritoso, intelligente, ci ride sopra, non si offende. Queste cose vanno a toccare le corde delle vittime di bigottismo. Sono esaltati, è quella la cosa drammatica.

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