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Enrico Lucherini: “In 90 anni ne ho viste, dissi alla Cucinotta di piangere alla prima de Il postino”

Enrico Lucherini è uno dei grandi nomi del cinema italiano, il primo vero press agent che ha rivoluzionato il suo mestiere portando al successo film e star. Il prossimo 8 agosto compirà 90 anni, in cui “ne ha viste di tutti i colori”.
A cura di Ilaria Costabile
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Il nome di Enrico Lucherini è uno dei più altisonanti del panorama cinematografico italiano, tra gli agenti che hanno segnato la storia del cinema e grazie alle sua abilità ha creato dei e propri fenomeni. Tante le storie che ha visto nascere sotto i suoi occhi e tante quelle che ha creato lui stesso, in 90 anni di vita, che compirà il prossimo 8 agosto, ha maneggiato il cinema e i suoi artisti con maestria, come racconta in un'intervista al Corriere della Sera: "Mi scoccia un po’ dirlo, ma è così. Non mi sono mai annoiato Ne ho viste di tutti i colori". 

Le storie inventate da Enrico Lucherini

Enrico Lucherini ha fatto la storia del cinema e del successo di alcuni film, sin da quando ha iniziato il suo mestiere, tante sono gli aneddoti a cui ha assistito molti dei quali sono nati dal suo ingegno, per spingere la promozione di qualche titolo o per gettare luce sull'attrice di turno che iniziava la sua carriera:

Eh…il finto annegamento di Agostina Belli, il ballo di Florinda Bolkan con Burton per fare ingelosire la Taylor, alla Cucinotta dissi di piangere alla prima de Il postino con Troisi, alla Spaak che in Dolci inganni di Lattuada (famoso per le sue ninfette) marina la scuola, misi il vestitino col colletto bianco. E le difficoltà per capire il titolo di Metti, una sera a cena: spazientito dissi, chiamatelo Aggiungi un posto a tavola. A volte le liti sono vere, come tra la Lollobrigida che non riusciva a dire bella a Francesca Dellera, che ne La Romana aveva preso il suo ruolo dopo 30 ’anni. Per un brutto film di Chabrol su un amore gay, Les Biches: cambiai il titolo in Lesbiche. Lì mi vergognai un po’

La sua fama iniziò partecipando alla Mostra del Cinema di Venezia, dove presentava alcuni film, anche se il Festival è ormai cambiato nel tempo: "È un’altra cosa. Mi manca il pino che ho visto crescere davanti alla mia stanza all’Excelsior, la 135…Ci sono state edizioni che avevo dodici film da seguire. Quel delirio non c’è più, purtroppo. Agli inizi passava un solo film al giorno. L’ultima volta sono andato nove anni fa per l’omaggio di Scola a Fellini". 

Enrico Lucherini sul cinema di oggi

Un uomo che del cinema si è nutrito, ha fatto il suo mestiere e che in sessant'anni di carriera non si è "mai annoiato", è l'interlocutore più adatto con cui parlare dell'evoluzione della settima arte all'italiana per la quale, però, non vede nulla di così promettente:

Sta male. Lo dice lo stesso direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera, La mia ultima volta in una sala per Moschettieri del re di Veronesi: bravo il cast ma andai via a metà film. Vedo attori che sembrano scappati da casa, tutti poveracci, non ne posso più delle periferie, degli intellettualismi, dei festival chiusi alle commedie. La Mostra sarà l’ultima chiamata: se non trarranno beneficio gli incassi, si faranno altri film. Resteranno i blockbuster (orrendi quelli della Marvel) e lo streaming.

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