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Cosa rischiano i bambini troppo esposti sui social, la psicologa: “Potenziale danno all’autostima”

Chiara Ferragni e Fedez, con il video in cui veniva chiesto al piccolo Leone di fare un sorriso prima di poter tornare a disegnare, hanno riaperto il dibattito sui rischi di un’eccessiva esposizione sui social dei bambini. Parla la psicologa Ilaria Squaiella.
A cura di Daniela Seclì
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Continua il dibattito sull'esposizione dei bambini sui social. Nelle ultime settimane, Fedez e Chiara Ferragni sono finiti al centro delle polemiche, per un video pubblicato su Instagram, nel quale si sentiva la tata che diceva al piccolo Leone: "Un minuto Leo, fai un sorriso, poi hai finito e poi puoi continuare a disegnare". Così, sono ripartite le accuse contro i Ferragnez di strumentalizzare i figli per creare contenuti che generano più like e commenti. Fedez si è difeso rispedendo le accuse al mittente. Ma l'imprenditrice e il cantante non sono gli unici a pubblicare continuamente foto e video dei loro bambini sui rispettivi profili social. Così, il settimanale Chi ha pensato di dare la parola alla psicologa Ilaria Squaiella, per comprendere se l'eccessiva esposizione di minori, possa in qualche moda danneggiarli. Ecco cosa è emerso.

Sharenting, lo studio della Northumbria University di Newcastle

Si parla di sharenting per indicare la pratica di pubblicare sui social foto e video dei propri figli. La psicologa Ilaria Squaiella ha fatto sapere che "queste dinamiche, nate con l'utilizzo del web, sono recenti, non abbiamo quindi uno storico con studi e ricerche che possano darci indicazioni più precise sugli effetti psicologici a lungo termine di queste abitudini, soprattutto per quanto riguarda i bambini". Stando a uno studio del 2019 della Northumbria University di Newcastle, questa pratica riguarda il 42% dei genitori del Regno Unito, con una condivisione di quasi 1500 immagini del proprio bambino entro il compimento del quinto anno d'età. Inoltre "oltre l'80% dei bambini è già presente online all'età di due anni". Questo accadeva nel 2019, dunque i dati potrebbero avere registrato un rialzo negli ultimi tre anni.

Cosa rischiano i bambini sovraesposti sui social

Secondo la psicologa, quando si parla dei propri figli, occorrerebbe fare molta attenzione a esporli, perché sui social chiunque può appropriarsi del materiale che li riguarda e usarlo a proprio piacimento. Dato che le piattaforme social non proteggono i minori con restrizioni, spetta ai genitori attuarle. Infine, ha parlato delle possibili ripercussioni psicologiche:

Da un punto di vista psicologico il bambino rischia di costruire un'identità virtuale ancora prima di aver strutturato un'identità personale. "Io sono, valgo ed esisto" in funzione delle pubblicazioni e della buona riuscita di un post, dei consensi ricevuti attraverso i cuoricini e i commenti di una comunità reale ma allo stesso tempo sconosciuta. Questi aspetti sono potenzialmente molto dannosi per la costruzione di un'autostima solida e distraggono il bambino dalle attività quotidiane che sono costantemente interrotte per produrre nuovi contenuti, mettendo a dura prova anche la concentrazione e l'attenzione. Il più delle volte i piccoli subiscono questo processo, non decidono ovviamente loro di partecipare a foto e riprese e in futuro potrebbero faticare a confrontarsi e accettare il materiale condiviso. […] Gli effetti concreti della vita social li vedremo solo tra qualche anno.

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