Barbara Alberti, la vecchiaia che “fa schifo”, il sesso nella terza età e l’uomo gay per cui lasciò il marito

Barbara Alberti è una donna senza peli sulla lingua. Questo è risaputo. La schiettezza con la quale si racconta è da sempre un suo tratto distintivo. Il suo punto di vista sul mondo o sulle fasi della vita non è mai banale. In queste ore, ha parlato di vecchiaia, di amore e delle serie TV che diventano una droga. Ha dichiarato senza mezzi termini che "la vecchiaia fa schifo". La scrittrice ha 82 anni e ha confidato che spesso si trascorre l'intera vita a temere l'arrivo della terza età, quando poi arriva ci si rende conto che è già troppo tardi.
Di una cosa è certa, la vecchiaia è stata santificata da quando gli anziani "hanno cominciato a consumare". Così, si è diffusa la convinzione che anche nella terza età si possa vivere intensamente, tra viaggi, progetti e sesso. Su quest'ultimo punto, Barbara Alberti nutre qualche dubbio: "Due vecchi di cent’anni che fanno sesso anche no". Restando in tema, rivendica di essere stata lei a insegnare l'eros a Tinto Brass.
Anche in amore, Barbara Alberti ha tanto da raccontare. Da quarant'anni è separata dal marito Amedeo Pagani, eppure continuano a vivere insieme. Come ha spiegato al Corriere, si attengono a una regola ben precisa: lui dorme con il cane e lei con il gatto. In fondo ritiene di essere responsabile della fine di questo matrimonio: "Mi innamorai di un gay".

Capitolo svago. La scrittrice ha deciso di precludersi il piacere di concedersi la visione di serie tv. Con alcune, come La casa di carta, si è appassionata a tal punto che se ne stava tutto il giorno con il tablet in mano, persino quando era in bagno. Notando che quella piccola passione si stava trasformando in una "droga" che toglieva tempo al lavoro e alla sua amata lettura, si è spaventata a tal punto da non aprire più il tablet.