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Alessandro Borghese: “A casa non ho un’opinione, fuori sì. Ho una donna accanto che mi aiuta a fare il papà”

Alessandro Borghese si racconta parlando dell’amore per la sua moglie e le sue figlie, ma ricordando anche i momenti trascorsi con i suoi genitori, con i quali ha un legame bellissimo.
A cura di Ilaria Costabile
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Alessandro Borghese è uno dei volti più amati della tv, dove ha imparato a fondere il suo amore per la cucina con l'intrattenimento e la goliardia, in un modo unico e riconoscibile, insieme al programma 4 ristoranti che ha appena festeggiato i dieci anni di messa in onda, sinonimo di successo confermato da due puntate speciali.

L'amore per sua moglie e le sue figlie

Lo chef si è raccontato in un'intervista nel format Stories di Sky, condotto da Omar Schillaci, in cui ha parlato anche del suo presente, dell'amore per la moglie e per le sue figlie: "Vivo insieme alle mie donne: le mie figlie, mia moglie. A casa non ho un’opinione. Ma fuori sì" e riguardo le sue bambine dice: "mi calpestano come vogliono" aggiungendo che un giorno spera le sue figlie possano dire di lui: "che sono un papà che le ha sostenute in tutte le loro scelte e che abbiano percepito il bene che gli voglio". Dell'amore con sua moglie, invece, dice:

Ho una donna accanto che sa fare benissimo la mamma e che mi aiuta a fare il papà. Ci scegliamo tutti i giorni. Tutte le mattine al risveglio e la sera quando si va a dormire. Amore è anche metamorfosi, perché una cosa è amarsi a 20 anni, altra cosa a 50. Quando si vivono tante cose insieme alla fine ci si fonde

L'infanzia e l'adolescenza con i suoi genitori

L'infanzia, invece, l'ha vissuta tra suo padre Luigi, imprenditore e venditore, e sua madre Barbara Bouchet, che ha seguito un po' ovunque:

A casa Borghese c’erano papà Gigi e mamma Barbara. Quando avevo 14 anni è arrivato anche mio fratello Massimiliano. Una casa con mia madre amante del verde, dei fiori, del giardino, delle piante, e mio padre che era un napoletano doc, tuttofare, amante della cucina, quindi amante della domenica e dei fornelli con il suo ragù. Un’infanzia dove mia madre, da attrice, viaggiava tantissimo, però alla fine i miei genitori erano presenti nel momento giusto. Io ero un po’ monello, un po’ casinista, però facevo quello che serviva per portare a casa il risultato.

Durante l'adolescenza questo carattere un po' vivace lo ha portato ad avere reazioni istintive per difendersi da alcuni commenti su sua madre:

Ero vivace, abituato a rispondere a tono. Ai tempi mia madre, Barbara Bouchet, era una sex symbol protagonista di tanti b movie. I ragazzi non hanno peli sulla lingua e mi capitava di dovermi difendere da alcune battute goliardiche. Riuscivo sempre a farlo, ma comunque alla fine ho cambiato scuola

La cena con Scorsese e DiCaprio

Ma fu proprio grazie al lavoro di sua madre che riuscì a conoscere anche grandi divi, sebbene fosse un ragazzino, vivendo esperienze che un adolescente della sua età mai avrebbe vissuto:

A Cinecittà, mentre stava prendendo parte alle riprese di Gangs of New York, ho conosciuto Martin ScorseseDaniel Day Lewis, Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz. Mi ricordo che portai Cameron Diaz nel caddy, il mezzo che si usa sui campi da golf con cui ci si spostava per Cinecittà, per accompagnarla nella sua roulotte dove doveva truccarsi. Siccome sono madrelingua inglese, mi sono messo a chiacchierare con lei. La sera sono venuti a cena a casa nostra, ma non ho cucinato io, ero ancora piccolo. Quel giorno cucinò mio padre: spaghetti "a vongole".

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