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Vladimir Luxuria difende Alfonso Signorini e non nomina Corona: “Visibilità per un pugno di like senza pietà e umanità”

L’opinionista ed ex parlamentare scrive sui social un pensiero che sostiene il diritto alla difesa di Signorini e attacca il sistema mediatico messo in piedi da Corona (pur non nominandolo mai): “Se c’è finora una condanna certa è per chi usa i social come rete fognaria per evacuare odio per un pugno di like e visualizzazioni”.
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Vladimir Luxuria rompe il silenzio sul caso che sta infiammando i social network e sceglie un angolo inaspettato: non pronuncia né assoluzioni né condanne su Alfonso Signorini, ma punta il dito contro la macchina dell'odio che si è scatenata online dopo la puntata di Falsissimo di Fabrizio Corona (che questa sera, nonostante il sequestro delle nuove puntate, replica) . Le sue parole arrivano nette, senza filtri, attraverso un lungo post che ribalta la prospettiva del dibattito.

La posizione di Luxuria: giustizia, non processi mediatici

"Sul cosiddetto ‘sistema Signorini‘ non spetta a me fare processi né di assoluzione né di condanna", esordisce Luxuria. La sua posizione è chiara fin dall'inizio: in uno Stato di diritto, sarà la giustizia a stabilire se si è commesso o meno un reato, sulla base di denunce, prove e difese.

"Se si sono commessi errori o abusi si prenderanno opportuni provvedimenti", prosegue, aggiungendo però un elemento che in molti hanno dimenticato: "Se si dimostrasse l'infondatezza delle accuse anche dall'altra parte vale assumersi le proprie responsabilità".

"Video e commenti della più volgare morbosità e nauseante omofobia"

Ma è quando Luxuria si concentra sulla reazione mediatica che le sue parole si fanno taglienti. "Noto con amarezza che a livello mediatico si è già giunti alla condanna con uno shitstorm sui social che va ben oltre la voglia di conoscere la verità". Poi l'attacco senza giri di parole: "Video e commenti della più volgare morbosità e nauseante omofobia". 

L'immagine che usa è potente e disturbante: "Se c'è finora una condanna certa è per chi usa i social come rete fognaria per evacuare odio per un pugno di like e visualizzazioni". Non parla di opinioni o critiche legittime, ma di chi strumentalizza la vicenda per ottenere visibilità attraverso l'odio, trasformando le piattaforme digitali in discariche emotive.

La critica si allarga poi a chi giudica dall'alto: "Si critica chi per raggiungere la fama è disposto a tutto, manca però un'autocritica di chi la visibilità sui social cerca di ottenerla a qualsiasi prezzo, senza pietà e senza umanità". Non una difesa a spada tratta di Alfonso Signorini, ma comunque un attacco sul sistema mediatico messo in piedi da Fabrizio Corona.

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