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Barbie vietata nei cinema russi, ma esistono delle proiezioni clandestine del film

Il film Barbie è stato vietato in Russia perché secondo il governo “non in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal presidente”. Eppure, alcuni cinema di Mosca si sono attrezzati per proiettare clandestinamente la pellicola.
A cura di Ilaria Costabile
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Sebbene Barbie sia stato uno dei film più visti al mondo, capace di risollevare gli incassi al botteghino in numerosi paesi, ci sono anche dei posti in cui ne è stata vietata la visione, come ad esempio in Russia. Il governo ha osteggiato la distribuzione del film perché avrebbe potuto veicolare dei messaggi inadeguati per la popolazione. La censura, però, non è bastata e infatti si sono diffuse proiezioni clandestine della pellicola di Greta Gerwig.

Il divieto del governo e la ribellione di alcuni cinema

Il governo di Putin, quindi, ha vietato che il film fosse proiettato normalmente nelle delle principali città russe e come motivazione il Ministro della Cultura ha dichiarato: "Non in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal nostro presidente per preservare e rafforzare i valori morali e spirituali tradizionali russi". La deputata russa, Maria Butina, aveva anche manifestato intervistata da Duma Tv il suo disappunto nei confronti della diffusione di un titolo che potesse essere fuorviante per la popolazione e che potesse avallare le tematiche della comunità Lgbtq+: "Sono categoricamente contraria alla comparsa di bambole che promuovono relazioni omosessuali nei nostri negozi".

Peccato che, però, ai cittadini non deve essere piaciuta questa imposizione, dal momento che Barbie ha iniziato a spopolare, ma clandestinamente. Pare, infatti, che alcuni cinema di Mosca si siano attrezzati vendendo dei biglietti per dei cortometraggi di produzione russa, ma in realtà una volta entrati in sala la proiezione è totalmente diversa da quella che ci si aspetterebbe: sul grande schermo, infatti, appaiono coloratissime e rosa le immagini di Barbie, con tanto di Margot Robbie in primo piano. Ed è così, quindi, che i gestori hanno fatto in modo di contrastare la censura, consentendo ai cittadini di poter vedere, seppur sotto traccia, ciò che più desiderano.

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