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Festival di Sanremo 2022

Svelata la scenografia di Sanremo 2022: “Un’astronave giunta in un luogo da cui ripartire insieme”

Tutti i segreti della scenografia del Festival di Sanremo 2022, realizzata da Gaetano e Maria Chiara Castelli: “Abbiamo voluto esprimere la speranza che quell’astronave, disegnata lo scorso anno, sia finalmente giunta in un luogo dal quale ripartire tutti”.
A cura di Daniela Seclì
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Il Festival di Sanremo 2022 è ormai alle porte. Venerdì 21 gennaio, è stata diffusa la scenografia che farà da cornice allo spettacolo. A realizzarla sono stati Gaetano e Maria Chiara Castelli, che hanno strizzato l'occhio a quella sorta di astronave disegnata lo scorso anno e che aveva il compito di portare tutti verso un futuro migliore, dopo la  pandemia: “Abbiamo voluto esprimere la speranza che quell’astronave, disegnata lo scorso anno, sia finalmente giunta in un luogo dal quale ripartire tutti”.

La richiesta di Amadeus per la scenografia

Gaetano e Maria Chiara Castelli hanno raccontato di avere avuto un incontro con il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2022, Amadeus, che ha fatto loro alcune richieste circa l'atmosfera che intendeva ricreare con la scenografia:

"Quando abbiamo incontrato Amadeus ad agosto ci ha chiesto di mantenere la scala e la posizione dell'orchestra, con gli opportuni distanziamenti, ma di immaginare qualcosa di diverso, un disegno tra passato e futuro".

Una scenografia accogliente, che guarda alla tradizione

Gaetano e Maria Chiara Castelli hanno spiegato di avere fatto "un restyling del classico", come richiesto dal conduttore. Dunque, hanno guardato alla tradizione e hanno tratto ispirazione: "A partire dalla riscoperta del colore bianco, con materiali tridimensionali traforati, e abbiamo rivisitato un elemento come il sipario, rendendolo superleggero e trasparente, davanti al boccascena. Abbiamo ridotto, inoltre, i metri quadri di ledwall a favore della costruzione scenica e delle luci". Quindi hanno concluso:

"La tecnologia farà la sua comparsa in tre grandi ellissi di sei e nove metri, tutte rivestite di luci e motorizzate, in grado di offrire al regista Stefano Vicario e al direttore della fotografia Mario Catapano una grande versatilità scenica e possibilità di movimento quasi infinite. Le forme curve creano una prospettiva profonda e accogliente: in qualche modo, una sintesi tra le scenografie dei due Festival precedenti di Amadeus e abbiamo voluto, con queste forme, esprimere anche la speranza che quell'astronave, disegnata lo scorso anno, sia finalmente giunta in un luogo dal quale ripartire tutti".

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