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Ipotesi Sanremo altrove, il deputato di Fratelli d’Italia: “Festival nato a Viareggio, non facciamocelo sfuggire”

L’ipotesi di uno spostamento del festival continua a tenere banco e così anche la politica ne approfitta. Il deputato Riccardo Zucconi ha ricordato i natali del Festival a Viareggio, augurandosi un ritorno a casa della kermesse.
A cura di Andrea Parrella
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Ariston, Sanremo 2025
Ariston, Sanremo 2025

Le voci di un clamoroso spostamento del Festival di Sanremo in una nuova sede, che non essendo più Sanremo farebbe decadere la denominazione, ha aperto le danze per un dibattito legato alle possibili destinazioni future della manifestazione. Se nelle scorse ore hanno preso quota alcune ipotesi su eventuali sedi di un festival della Canzone italiana itinerante, dalla costiera sorrentina a Peastum, passando per Senigallia e l'ipotesi Torino, spunta anche la possibilità di Viareggio.

L'appello del deputato Zucconi

A farne il nomer è il deputato di Fratelli d'Italia, Riccardo Zucconi, che in un post pubblicato sui social ha rimarcato le origini viareggine del festival: "Il Festival della Canzone Italiana ha avuto origine a Viareggio nel 1948 ; non succede, ma se succede non facciamoci sfuggire l’occasione". Sono le parole del deputato, originario di Camaiore, località in provincia di Lucca, precisamente in Versilia, che è stata scenario di grandi eventi musicali e di spettacolo del passato.

Perché il Festival di Sanremo potrebbe spostarsi altrove

Quella di Viareggio è solo una delle possibilità emerse in queste ore. Da giorni, infatti, è riesploso il dibattito sulla possibilità che il Festival possa essere ospitato da una città diversa da Sanremo, che si farà con o senza il comune ligure. La Rai ha risposto sulle polemiche che riguardano il Festival di Sanremo spiegando che se dovesse venir meno l'intesa col Comune ligure è pronta a fare la kermesse in un'altra città. Nei giorni scorsi si è scatenata la polemica riguardo le pretese economiche del Comune di Sanremo che ha indetto il bando per il Festival a cui ha partecipato solo la Rai. Ad aggiungersi alle polemiche il mondo dei discografici, con il Ceo di FIMI Enzo Mazza che, parlando a Fanpage, ha lasciato chiaramente intendere che il mondo discografico pretende più soldi dalla Rai, col rischio di un boicottaggio alla manifestazione come era già accaduto in passato. Rispetto all'ipotesi spostamento, è stato Mazza a dire che "senza artisti il Festival è una scatola vuota".

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