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Marco Cappato ricorda DJ Fabo a Tintoria: “Lo vidi piangere perché temeva di dover tornare indietro”

È uscita il 6 giugno una nuova puntata del podcast Tintoria con ospite Marco Cappato. Oltre alla vicenda di Dj Fabo, ha toccato altri temi tra cui la legalizzazione delle sostanze stupefacenti e il suo esperimento di microdosing: “Ti fa sentire più ricettivo, più aperto alla vita e non altera in alcun modo le facoltà”.
A cura di Andrea Parrella
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Marco Cappato ospite del podcast Tintoria. Il politico e attivista italiano, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e già esponente dei Radicali, ha parlato con Daniele Tinti e Stefano Rapone nella puntata registrata live in Santeria a Milano, disponibile online da martedì 6 giugno. 

La puntata di Tintoria con ospite Marco Cappato

Tanti i temi affrontati durante la conversazione, soprattutto quelli legati alle battaglie decennali in cui Cappato si è impegnato e si impegna tutt'oggi, dal fine vita, la legalizzazione, la democrazia partecipata e la disobbedienza civile. Tra le questioni più delicate affrontate nella puntata di Tintoria, quella del viaggio compiuto in Svizzera nel 2017 insieme a DJ Fabo  – Fabio Antoniani – che versava in uno stato di sofferenza estrema, tetraplegico e non vedente a seguito di un incidente stradale.

Per compiere un viaggio di quattro ore ce ne abbiamo messe addirittura sette, Fabo aveva scariche di dolore fortissime. La legge svizzera impone che il farmaco per il fine vita debba essere “autosomministrato” ma Fabo non poteva bere un bicchiere d’acqua visto che era completamente tetraplegico. Era stato messo a punto un marchingegno particolare con un bottone inserito in un mouse che lui doveva azionare mordendo ma Fabo all’inizio non ci riusciva, abbiamo fatto delle prove il giorno prima e la sua mandibola non aveva abbastanza forza. L’ho visto piangere e disperarsi perché temeva di dover tornare indietro, è stato il momento più difficile. Grazie a degli accorgimenti tecnici però siamo riusciti a sistemare tutto e da lì per lui è diventata come una festa con i suoi amici, un cazzeggio totale.

Quindi aggiunge un altro ricordo su Fabio Antoniani, nelle ore antecedenti alla sua morte: "Mi disse che lo yogurt che stava mangiando era buonissimo e che se non fosse riuscito a morire l’avrebbe riportato a casa. Poi cinque minuti prima di assumere il farmaco ha chiamato a sé tutti i suoi amici facendosi promettere di indossare sempre la cintura in auto per evitare di incorrere in incidenti rovinosi come il suo. Anche in quegli istanti ha avuto la forza di pensare agli altri". Ricordiamo che Marco Cappato, imputato per aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo, è stato assolto nel 2019 dalla Corte d’Assise di Milano nel processo sul fine vita perché “il fatto non sussiste”.

Il tema della legalizzazione delle sostanze stupefacenti

Cappato ha toccato anche il tema delle sostanze stupefacenti raccontando la sua esperienza di microdosing: "Ti fa sentire più ricettivo, più aperto alla vita e non altera in alcun modo le facoltà". L'attivista ha quindi ampliato il racconto della sua visione soffermandosi sulla differenza fondamentale tra legalizzazione e liberalizzazione: "In Svizzera lo stato fornisce assistenza terapeutica ai soggetti che hanno una dipendenza da eroina e lo fa nel modo più aperto e progressista possibile: con la legalizzazione. È un intervento mirato e circoscritto, e va oltre ogni populismo e luogo comune che possiamo ascoltare da politici e giornalisti"

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